Presentato all’Assemblea dei Consigli Provinciali dell’Ordine a Roma il progetto “Lavoriamo per la legalità”. Con esso, la categoria mira a promuovere nelle scuole e nelle università i valori di etica e legalità
A 211 miliardi di euro ammonta il valore dell’economia “non osservata” in Italia, ossia quella economia che somma il sommerso e le attività illegali. Stiamo parlando di circa il 12% del Pil. A dirlo sono gli ultimi dati Istat, ufficializzati a ottobre 2019, con riferimento all’anno di rilevazione 2017.
Per contrastare questo “sottobosco” sociale, la cui identificazione è ben più complessa di quanto si possa pensare perché capace di inserirsi nella vita comune, il Consiglio Nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro e la sua Fondazione Studi hanno avviato il progetto “Lavoriamo per la legalità”, con cui si impegnano a promuovere - nelle V classi delle scuole superiori e nelle università - workshop tematici che sensibilizzino i più giovani sull’etica del lavoro e sui diritti fondamentali dell’uomo.
Il ruolo dei Consigli provinciali
In questo scenario un ruolo importante è affidato ai 106 Consigli provinciali dell’Ordine, da sempre vicini alle esigenze di lavoratori, cittadini e istituzioni locali. È infatti in occasione dell’Assemblea dei Consigli provinciali, svoltasi alla fine dello scorso mese di novembre a Roma, che il Consiglio Nazionale ha illustrato il progetto ai dirigenti territoriali, coinvolti così nel programma di promozione e diffusione su tutto il territorio nazionale.
Quello di Benevento è stato il primo Consiglio a presentare il progetto a scuole e istituzioni locali nella conferenza stampa del 24 ottobre scorso. Seguono Lecco, Oristano, Varese, Reggio Calabria, e ancora Modena, Potenza, Matera, Viterbo, Reggio Emilia, Cosenza, Cremona, Prato, Gorizia, seguiti da Bologna, Napoli, Sassari, Vibo Valentia, Catanzaro, Venezia, Belluno, Padova, Torino, Taranto.
Il calendario delle attività
Un calendario ricco di incontri che, nei prossimi mesi, vedrà coinvolti oltre 1.500 studenti che, durante i workshop, riceveranno il progetto editoriale - ideato e curato dalla Fondazione Studi - intitolato: “Sui sedili posteriori. La ‘nuova libertà’ di Antonino Bartuccio”. Gli studenti, inoltre, divisi in gruppi per partecipare al gioco da tavolo interattivo “Generazione legalità” pensato per far emergere le loro idee su come combattere la criminalità e diffondere il principio di legalità, dovranno elaborare il loro “piano d’azione”, fondato su cinque valori: dignità, etica, trasparenza, libertà e onestà.
I contributi più interessanti saranno preselezionati e sottoposti al vaglio di una commissione nazionale, che determinerà una classifica delle migliori idee che, poi, saranno premiate in occasione del Festival del Lavoro 2020.
«Crediamo molto in questo progetto, con il quale vogliamo coinvolgere anche il mondo della scuola e della formazione nel nostro percorso di divulgazione della cultura della legalità - ha dichiarato il presidente della Fondazione Studi Consulenti del Lavoro, Rosario De Luca, precisando che - è in quella fascia di età che si va formando la coscienza critica e professionale».
«Ognuno di noi, nel suo piccolo, può essere portatore di un messaggio di legalità nel momento in cui sceglie di perseguire la legge e di rinunciare ad azioni o comportamenti che possano mettere a repentaglio il rispetto altrui. I consulenti del lavoro, in particolare, sono in prima linea nella promozione dei valori di legalità e lavoro etico in virtù di quella funzione sussidiaria che svolgono nei confronti dello Stato, delle imprese e dei cittadini. Soprattutto in quei territori dove la criminalità organizzata è radicata ed è più difficile ‘tenere la schiena dritta’».