Da ormai dieci anni l’Istat analizza gli indicatori di benessere equo e sostenibile attraverso il Rapporto BES. Ecco i dati del 2023 per quanto riguarda l’ambito sicurezza.
Tra gli indicatori analizzati ogni anno, dal 2013, nel Rapporto BES (Benessere Equo e Sostenibile) dell’Istat non manca la sicurezza, che viene indagata sia sotto il profilo della percezione dei cittadini, sia riportando i dati relativi all’effettiva incidenza di eventi che la minacciano.
Nel 2023, i cittadini sopra i 14 anni che dichiarano di sentirsi molto o abbastanza sicuri quando camminano al buio da soli nella zona in cui vivono sono aumentati del +1,4% rispetto al 2019, arrivando a raggiungere quota 62%; è in lieve miglioramento anche la quota di coloro che dichiarano di aver assistito ad atti di vandalismo o di aver visto nella zona in cui abitano persone che si drogano, spacciano o prostitute in cerca di clienti: il valore è infatti di 6,8% rispetto all’8,3% del 2019 e al 6,9% del 2022.
Crimini e reati predatori
Per quanto riguarda la percezione del rischio di criminalità, nel 2023 è stato registrato un aumento del +1,4% rispetto al 2022; la media si attesta sul 23,3%, con picchi verso l’alto nel Centro (26,1%) e nel Sud (27,1%). I valori sono più bassi nelle Isole (19,2%) e nel Nord Est (19,8%, dove però si registra un aumento del +2,5% rispetto al 2022), in linea con la media nel Nord Ovest (stabile rispetto allo scorso anno). La percentuale è invece in crescita nel Mezzogiorno (+1,8%) e stazionaria al Centro.
I reati predatori effettivamente registrati nella Penisola sono diminuiti nel periodo pandemico, per tornare a crescere a partire dal 2021: borseggi e rapine sono risaliti ai livelli del 2019, mentre non è ancora così per i furti in abitazione, soprattutto nel Nord Italia e nelle isole. Nel 2023 sono state registrate per ogni mille famiglie 8,3 vittime di furti in abitazione (nel 2022 erano 7,6), 5,1 persone vittime di borseggi (erano 4,6 nel 2022) e 1,1 persone vittime di rapine (1 nel 2022).
Le aree del Centro Nord mostrano una maggior incidenza di vittime per questo tipo di reati (circa 10 persone su 1.000) rispetto al Sud (5,4 su 1.000) e alle Isole (4,3 su 1.000). Il divario risulta aumentato nel 2023 in seguito all’incremento delle vittime di furti in abitazione nel Centro Nord. Il triste record dei borseggi, in aumento nel 2023, è del Centro, con 9,3 vittime ogni 1.000 abitanti. Seguono il Nord Est, con 6,5 vittime, e ben distaccati il Sud (2,1 vittime) e le Isole (1,5 persone).
Più uniformi i dati che riguardano le rapine, che contano 1,4 vittime ogni 1.000 abitanti nel Nord Ovest e nel Centro, contro 0,6 vittime nelle Isole.
Primati in nero
Punto dolente: il numero di omicidi ha superato il dato pre-pandemia: nel 2022 sono stati commessi 332 omicidi (204 uomini e 128 donne) per un rapporto dello 0,56 ogni 100.000 abitanti. Erano 0,53 nel 2019, con i valori più alti nel Sud (0,77 vittime) e nelle Isole (0,83 vittime) e numeri minori nel Centro e nel Nord Est.