L'UNI ha recentemente pubblicato nuove linee guida per la sicurezza relativa agli ambienti di lavoro confinati grazie alla UNI 11958 per valutare e prevenire i rischi in questi spazi.
La tutela della salute e sicurezza dei lavoratori rappresenta una priorità assoluta nel contesto attuale, con particolare attenzione alla prevenzione degli infortuni sul luogo di lavoro. La partnership consolidata tra UNI e INAIL – Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro ha portato alla pubblicazione della nuova norma UNI 11958, frutto di un importante lavoro di squadra. Il documento, sviluppato dalla commissione Sicurezza UNI, ha visto il contributo determinante dei professionisti della Consulenza tecnica salute e sicurezza (Ctss) di INAIL, che hanno coordinato il gruppo tecnico di lavoro, in sinergia con i ricercatori del Dipartimento innovazioni tecnologiche (Dit) dell’Istituto.
La norma, in analogia con quanto previsto in norme internazionali che trattano le attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati, intende proporre una procedura utile alla valutazione dei rischi e alla definizione di modalità operative idonee alla tutela della salute e sicurezza degli operatori.
Il quadro normativo italiano sulla sicurezza negli ambienti confinati - spiega l'UNI - ha il suo cardine nel D.P.R. 177/2011, che stabilisce requisiti rigorosi per le attività lavorative in ambienti sospetti di inquinamento (disciplinati dagli articoli 66 e 121 del D.Lgs. 81/2008) e in ambienti confinati (definiti nell’allegato IV, punto 3, dello stesso decreto). La normativa prevede che tali attività siano riservate esclusivamente a imprese e lavoratori autonomi in possesso di specifiche qualifiche professionali.
In questo contesto, la nuova norma UNI 11958 si rivolge sia ai datori di lavoro che impiegano personale proprio, sia ai committenti che affidano queste attività a soggetti esterni, fornendo linee guida precise per la gestione delle operazioni in questi ambienti critici. La portata applicativa della norma si estende anche ad ambienti che, pur non rientrando formalmente nel campo di applicazione del D.P.R. 177/2011, presentano caratteristiche strutturali e rischi analoghi agli ambienti sospetti di inquinamento o confinati, fermi restando tutti gli adempimenti previsti dalla legislazione vigente.
Il documento definisce con precisione i criteri fondamentali per la classificazione degli ambienti, l’identificazione dei potenziali pericoli e la valutazione dei rischi associati. Particolare attenzione è dedicata alla definizione delle procedure operative e di emergenza, nonché alla corretta selezione delle attrezzature di lavoro e della strumentazione necessaria.
Il testo normativo stabilisce inoltre i requisiti specifici per i dispositivi di protezione, sia collettiva che individuale, e delinea con chiarezza compiti e responsabilità di tutto il personale coinvolto nelle attività operative. A completamento del documento, l’Appendice A offre una panoramica dettagliata, seppur non esaustiva, dei potenziali fattori di rischio che possono presentarsi in questi ambienti critici.