Nella classifica delle priorità dei decision maker del settore sicurezza, ai primi posti si posizionano gli investimenti in cybersecurity e l’adozione di strumenti di intelligenza artificiale. Secondo il Rapporto di Genetec sullo Stato del settore della sicurezza fisica, nel 2025 si assisterà a un’impennata dell’interesse nei confronti dell’AI applicata alla sicurezza fisica.
Lo scorso anno solo il 10% delle aziende ha implementato funzionalità di intelligenza artificiale, mentre per il 2025 prevede di farlo il 42% degli intervistati nel sondaggio Genetec. Questo incremento è influenzato da un approccio pratico, che vede l’AI come uno strumento fondamentale per migliorare il rilevamento delle minacce e automatizzare i processi di routine, con l’obiettivo di raggiungere un livello di automazione intelligente capace di semplificare e ottimizzare i processi aziendali nelle attività quotidiane.
Si prevede che la crescita dell’utilizzo di AI riguarderà principalmente i seguenti ambiti di applicazione: analisi avanzata dei video, conteggio delle persone, gestione del traffico, riconoscimento targhe, rilevamento oggetti e integrazione dei dati.
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Il valore dell’etica applicata all’intelligenza artificiale
L’ascesa dell’AI ha generato nel settore della sicurezza fisica (uno degli ambiti di applicazione oggi più dinamici) entusiasmo per le potenzialità della tecnologia, ma anche qualche preoccupazione per i rischi a essa associati. L’AI (o meglio i suoi sottosistemi come il machine learning e il deep learning, tra i principali strumenti utilizzati nell’ambito della sicurezza fisica) promettono di trasformare profondamente il settore.
Le soluzioni di sicurezza con tecnologia AI, se utilizzate in modo consapevole, possono fare una grande differenza: strumenti come le analisi video basate su intelligenza artificiale consentono di condurre indagini più rapide e ridurre i tempi di risposta (per esempio, è possibile scorrere i filmati di un determinato periodo di tempo per trovare i video con un veicolo specifico); è necessario tuttavia che vengano sviluppati, a partire dalla progettazione, secondo criteri di cybersecurity e protezione dei dati. Le implementazioni più efficaci nascono da un approccio responsabile all’intelligenza artificiale, per una tecnologia etica e trasparente che non solo mitiga i possibili rischi, ma diventa anche uno strumento per rafforzare la fiducia e la compliance alle normative sulla privacy e sul trattamento dei dati. Le aziende che promuovono un approccio etico all’intelligenza artificiale avranno un vantaggio competitivo, offrendo ai clienti fiducia e affidabilità in un contesto sempre più attento ai rischi.
A ciascuno il suo
I team di sicurezza fisica intendono integrare l’AI nei propri sistemi soprattutto per ottenere vantaggi, attraverso l'analisi video, nell’ambito dell'automazione del rilevamento degli eventi e della semplificazione degli interventi per le chiamate di emergenza. L'AI può filtrare e classificare gli eventi per metterli a disposizione della valutazione umana, oltre a identificare potenziali miglioramenti dei processi per trasformare il workload dei dati in informazioni strategiche. L’intelligenza artificiale non sostituirà il giudizio umano, ma lo completerà, per cui la supervisione umana sarà imprescindibile nei decenni a venire: le persone forniranno creatività e intuizione, mentre le macchine intelligenti gestiranno il grosso del lavoro.
Sicurezza conforme ai requisiti sui dati
Dallo studio condotto da Genetec emerge anche che, con l’aumento delle minacce alla cybersecurity, la conformità ai requisiti normativi sui dati è diventata una priorità per il 2025 per i responsabili della sicurezza fisica. I recenti regolamenti GDPR, NIS2 e DORA stanno plasmando il modo in cui le aziende affrontano il tema della protezione dei dati, soprattutto perché i sistemi di sicurezza si basano sempre più su reti interconnesse e sullo storage in cloud.
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Nel 2025, le organizzazioni si concentreranno sul rafforzamento delle pratiche di igiene informatica, sul miglioramento della crittografia dei dati e sull'allineamento con i requisiti normativi internazionali e specifici del settore. Quest’approccio influenzerà anche la collaborazione con i vendor di tecnologia, che saranno scelti sulla base delle conoscenze tecniche e la disponibilità di risorse che possano garantire la conformità dei vari sistemi di sicurezza.