«Cosa succede se il titolare di una postazione al mercato mantiene il sistema di videosorveglianza attivo anche quando si sposta col furgone e inquadra la strada che sta percorrendo e i dintorni?», chiede un lettore di Sicurezza.
Questo tipo di dimenticanza potrebbe risultare particolarmente onerosa per l’esercente perché, chiaramente, l’ipotesi di un mezzo itinerante che registra filmati in strada, in maniera del tutto casuale e senza una specifica destinazione a protezione del patrimonio o a documentazione di quanto accade durante la guida (come potrebbe essere nel caso di una dash cam o di una on-board camera), risulterebbe chiaramente illecita e operata in assenza delle indicazioni necessarie a informare gli interessati delle riprese.
Salvo che l’esercente non abbia predisposto degli adesivi sulla carrozzeria conformi agli schemi individuati dal tavolo di lavoro europeo dei rappresentanti delle autorità Garanti per la privacy, non sembra potersi ipotizzare una situazione di corretta informazione agli interessati.
Si verificherebbe, inoltre, una palese violazione del principio di minimizzazione del trattamento, poiché le telecamere riprenderebbero in maniera assolutamente casuale quanto avviene nei dintorni del mezzo, sulla base di uno schema di installazione studiato per una ripresa in forma stabile quando lo stand è aperto e le telecamere sono correttamente dislocate.
Neppure si potrebbe invocare l’utilizzo delle stesse in luogo delle dashcam automobilistiche, salvo che la duplice installazione non sia documentata nell’informativa e il posizionamento effettivo delle telecamere sia idoneo in entrambe le situazioni.
Sarebbe invece opportuna un’installazione in grado di occultare le telecamere e impedire qualsiasi ripresa quando il veicolo è in movimento, così da non attirare l’attenzione degli interessati come avvenuto nel caso menzionato.