L’utilizzo delle telecamere indossabili Axon body da parte degli agenti di polizia nella città di Londra ha rivoluzionato il sistema di condivisione delle prove a fini penali con il Crown Prosecution Service, incrementando il livello di fiducia dell’opinione pubblica nelle forze dell’ordine.
Nel 2014, la collaborazione tra l’MPS (Metropolitan Police Service) di Londra, il Mopac (Mayor’s Officing for Policing and Crime) e il College of Policing britannico ha dato il via a una sperimentazione per l’utilizzo delle soluzioni BWV (Body Worn Video) di Axon da parte del MET Police, ai fini dell’archiviazione dei file audio e video raccolti dagli agenti di polizia nel corso delle loro attività.
Il progetto - nato con l’obiettivo di accelerare i tempi dei procedimenti processuali, migliorando il supporto agli agenti nella gestione degli incidenti e implementando la fiducia dei cittadini nell’operato della polizia - si è allargato nel 2016 fino a coinvolgere oltre 150 siti sotto la giurisdizione dell’MPS, impiegando 22.000 telecamere e 3.700 docks per il trasferimento dei dati. Oggi le telecamere indossabili in uso agli agenti sono circa 26.500 e il numero dei dispositivi è in continua crescita.
Condivisione digitale delle prove
Prima del 2016, gli agenti dovevano masterizzare su disco (almeno tre DVD per ciascun file) le prove raccolte via body cam, consegnandole al CPS (Crown Prosecution Service) tramite corriere: un metodo costoso che richiedeva un elevato numero di risorse e comportava sfide quali la scarsa sicurezza, il rischio della perdita dei dati e la mancanza di audit trail efficaci.
In collaborazione con Microsoft, Axon ha fornito all’MPS una soluzione SaaS (Software-as-a-Service) nel cloud, che consente di condividere in modo digitale le prove BWV utilizzando la piattaforma Evidence.com: i filmati vengono integrati nel sistema di fascicoli digitali denominato Copa (Case Overview and Preparation Application) e archiviati in modo sicuro nel cloud Microsoft Azure; gli agenti hanno la possibilità di taggare le prove con pochi semplici clic, consentendo al CPS di prendere decisioni rapide e informate.
Impostando nel modo corretto le autorizzazioni di accesso, è inoltre possibile condividere le prove digitali con la difesa e permetterne la riproduzione in tribunale. «Con Evidence.com, abbiamo un sistema mirato allo scopo e comprovato per gestire file video e audio raccolti dagli agenti. Il sistema basato su cloud ci consente di dotare i nostri agenti di videocamere indossabili rapidamente, con un minimo sforzo e a costi ridotti, dandogli un modo nuovo ed efficace di dimostrare la loro professionalità, aumentare la fiducia dei cittadini nei confronti delle forze dell’ordine e accelerare la risoluzione dei casi» dichiara il sovrintendente Adrian Hutchinson, Tecnologia mobile, Polizia metropolitana.
I dispositivi impiegati
I primi device forniti agli agenti sono stati le fotocamere Axon Body 2 (per gli ufficiali disarmati) e Axon Flex (per gli ufficiali armati); negli ultimi due anni, le body cam Axon Body 2 sono state sostituite con il modello di body cam Axon Body 3, la cui batteria garantisce un’autonomia di 12 ore.
Si tratta di telecamere con display LCD che in modalità stand-by conservano in memoria quanto successo fino a 30 secondi prima dell’attivazione, in modo da poter visualizzare una clip che comprende anche gli istanti precedenti all’avvio della registrazione.
Realizzate con tecnologie per ridurre la sfocatura da movimento, migliorare le prestazioni in condizioni di scarsa illuminazione e ottimizzare la nitidezza delle immagini, consentono di effettuare riprese di elevata qualità; non sono equipaggiate con strumenti per cancellare o editare i video, che vengono caricati automaticamente (senza possibilità di alterazione) sulla piattaforma Evidence.com quando l’agente riporta il dispositivo al dock. Vengono indossate obbligatoriamente al di sopra della divisa (o agganciate al cappello nel caso degli ufficiali armati, che devono avere le mani libere), così da risultare visibili in ogni contesto.
Quando è obbligatorio l’uso delle telecamere
L’MPS ha identificato una serie di situazioni in cui è obbligatorio, per gli agenti, attivare le body cam: incidenti o incontri obbligatori; fermi di veicoli a motore; perquisizione di locali, terreni o automezzi; abusi domestici; uso della forza; arresti e incidenti critici. La registrazione, secondo le linee guida del MET Police, non è continua, ma a discrezione dell’agente, che si assume la responsabilità di interrompere le riprese nel momento in cui non sono più commensurate (per durata) rispetto agli eventi, non sono più ritenute necessarie o un altro sistema di registrazione prende la priorità.
La polizia ha l’obbligo di comunicare, con un linguaggio semplice, quando inizia e termina la registrazione tramite body cam, che viene indicata anche tramite l’illuminazione di un segnale presente sul dispositivo. Quando non indicato altrimenti, le prove, archiviate su cloud con sede nel Regno Unito, vengono conservate per un massimo di 31 giorni, mentre tutti i dati sono crittografati e tracciabili: l’MPS è in grado di fornire, per ciascun filmato, informazioni su data di registrazione, data di caricamento, autore del video e inoltro del video al CPS. Le richieste di accesso alle riprese possono essere effettuate ai sensi della legge sulla protezione dei dati in vigore nel Regno Unito.
L’era della trasparenza
L’implementazione iniziale dei device è stata seguita da un significativo trend al ribasso legato alle interazioni negative tra il pubblico e gli agenti in uniforme in scenari di applicazione della legge/arresto, mentre a oggi i reclami contro la polizia risultano diminuiti del 40% rispetto al periodo antecedente l’introduzione dei dispositivi BWV.
Il 98% dei filmati di arresti e riprese è disponibile per consultazione da parte dei gruppi di monitoraggio e dei gruppi consultivi indipendenti aziendali, che hanno quindi la possibilità di formarsi un’opinione oggettiva sulla condotta seguita dagli ufficiali nel corso delle loro attività. Il pubblico ha così acquisito fiducia nell’operato della polizia, che può svolgere il proprio lavoro senza timore di false accuse.
Anche l’azione penale di persecuzione dei criminali ha guadagnato in efficacia e rapidità, con oltre 30.000 clip al mese condivise con il CPS e un incremento del numero delle dichiarazioni di colpevolezza precoci da quando le prove video vengono condivise con i sospetti durante gli interrogatori. L’utilizzo delle prove audio e video risulta particolarmente prezioso soprattutto nei casi di violenza domestica, quando le vittime possono essere riluttanti a sporgere denuncia.
- Disponibile con risoluzione video 1080, 720H, 720L, 480
- Batteria con autonomia di 12 ore
- Buffering pre-evento configurabile fino a 120 secondi
- Certificazione IP 67
- Crittografia del disco completa AES 256