Chivasso, più di 100 telecamere per vigilare sulla città

L’amministrazione comunale tra il 2022 e il 2024 ha potenziato l’impianto di videosorveglianza che monitora il centro urbano e le sue frazioni attraverso una rete di collegamenti wireless. l'intervento ha prestato grande attenzione alla gestione dei ponti radio, tramite cui si è conseguita la centralizzazione dei flussi video.

Tra i principali centri della Città Metropolitana di Torino, Chivasso negli ultimi due anni ha investito molto sul fronte della videosorveglianza con un primo intervento nel 2022 e un secondo in via di conclusione. Nel 2022, il Comune ha acceso gli occhi elettronici di 66 telecamere, riqualificando e potenziando la rete wireless già attiva per la trasmissione delle immagini, integrando le postazioni già presenti nel nuovo impianto e attivando nuovi varchi di controllo per la lettura delle targhe dei veicoli. Parallelamente, presso il comando della polizia locale è entrata in funzione la centrale operativa di visualizzazione ed estrazione delle immagini trasmesse dalle telecamere.

L’impianto installato è stato strutturato attraverso collegamenti wireless con installazioni su siti molto particolari, come la torre di A2A e la torre piezometrica, che hanno permesso di rimandare i segnali su tutta l’area cittadina e far sì che questi arrivassero al Centro Elaborazione Dati del Comune. Nella primavera 2024, il progetto si è ampliato con l’installazione di nuove telecamere per il controllo delle frazioni della città, a partire da Pratoregio dove sono state collocate due postazioni di ripresa nel giardino pubblico. Le altre aree interessate sono state le frazioni di Torassi, Boschetto, Mandria, Betlemme e Montegiove, con particolare attenzione alle aree pubbliche sensibili come luoghi di aggregazione, scuole, piazze, parcheggi, sottopassaggi o incroci stradali. L’impianto di videosorveglianza monitorerà anche giardini pubblici come il parco di via Po.

Tra telecamere multisensore, di contesto, in fibra e varifocal sono complessivamente 25 gli apparecchi installati quest’anno congiuntamente ad antenne, switch, segnaletica, armadi a palo e altri accessori occorrenti.

Chivasso telecamere
Il sindaco di Chivasso, Claudio Castello

«La sicurezza è un diritto prioritario che una pubblica amministrazione deve saper garantire ai propri cittadini, a tutela della civile convivenza. Preventive, prima che repressive, sono da sempre state le azioni adottate dal nostro Comune, tra cui rientrano le attività di sensibilizzazione (rivolte soprattutto ai più giovani), la sinergia interforze e l’impianto di videosorveglianza territoriale.

Quest’ultimo si è concretizzato in più lotti, con fondi comunali per 210.000 euro, poco più di 17.000 euro di risorse del Fondo per la sicurezza urbana del ministero dell’Interno, una recente implementazione da parte dello stesso dicastero per 200.000 euro e un cofinanziamento del Comune di 50.000 euro» sottolinea il sindaco Claudio Castello, con delega alla sicurezza.

Come si configura l’impianto di videosorveglianza che avete implementato?

«L’impianto è formato complessivamente da oltre 100 telecamere, la cui architettura è strutturata attraverso collegamenti wireless. Il sistema, che monitora sia il capoluogo sia le frazioni della città, è conforme agli indirizzi di mercato e alle soluzioni tecnologiche più avanzate oggi disponibili sul mercato, rispondendo alle caratteristiche di espandibilità, scalabilità e omogeneità».

Qual è l’apporto della videosorveglianza nel mantenere la sicurezza in città e per quali finalità viene utilizzata questa tecnologia?

«Oltre ad avere una funzione deterrente, l’impianto di videosorveglianza territoriale si è dimostrato uno strumento efficace per perseguire gli illeciti commessi sul territorio. Delle immagini riprese dalle telecamere si sono avvalse alcune indagini di polizia giudiziaria andate a buon fine, inoltre, grazie alla videosorveglianza siamo riusciti a rilevare quasi in tempo reale numerose infrazioni al Codice della Strada, azzerando la possibilità che gli irresponsabili autori delle violazioni potessero farla franca, con un serio rischio per gli utenti della strada (oltre al danno per le casse pubbliche)».

Quanta importanza riveste all’interno del vostro mandato la sicurezza? Quali altri progetti e azioni metterete in campo su questo fronte?

«Vivere la città in sicurezza è uno dei principi cardine della missione cui si dedica l'amministrazione comunale attualmente in carica. Contro ogni forma di illegalità abbiamo messo in campo stabilmente azioni interdisciplinari e integrate alla sicurezza. Grande merito va riconosciuto anche al lavoro della polizia locale di Chivasso che, sotto l’attento coordinamento del comandante Marco Lauria, può contare su agenti qualificati e nuove energie immesse nel corpo grazie agli ultimi concorsi espletati dal nostro ente».


In prima fila nelle operazioni di monitoraggio delle immagini registrate dall’impianto di videosorveglianza si trova il corpo di polizia locale di Chivasso, guidato dal comandante Marco Lauria, all’interno del quale è stato creato un nucleo di operatori addetti alla centrale operativa.

Chivasso telecamere
Marco Lauria, Comandante della Polizia locale

«Si tratta di una funzione indispensabile per la migliore gestione del comando di polizia locale, di cui eravamo però sprovvisti - spiega Lauria - Il personale addetto alla centrale operativa, oltre a occuparsi del coordinamento del personale esterno e a fungere da primo interlocutore con la cittadinanza, è designato a operare, quale primo interfaccia, con il sistema di videosorveglianza nelle operazioni di visualizzazione diretta delle riprese riprodotte sugli schermi, così come nel salvataggio e nell’estrapolazione delle immagini di interesse.

Al momento, l’impianto non è duplicato direttamente presso gli uffici delle forze di polizia presenti sul territorio cittadino, o presso quelli di compagnia e stazione carabinieri, compagnia guardia di finanza, sottosezione di polizia stradale, ma dietro specifica richiesta, il personale di polizia locale procede al salvataggio e alla duplicazione delle immagini necessarie alle indagini».

Come è strutturata la vostra control room?

«Abbiamo realizzato un locale deputato alle funzioni di centrale operativa, all’interno del quale è presente la strumentazione hardware necessaria alla visione diretta delle immagini, ovvero PC e monitor per proiettare in contemporanea tutte le immagini delle telecamere di controllo ambientale oggi funzionanti sul territorio cittadino.

Negli orari di apertura del comando, dalle 7.00 alle 20.00, la centrale operativa è costantemente presidiata, con accesso consentito esclusivamente al personale appositamente autorizzato, e un operatore si interfaccia in maniera continuativa con il sistema di videosorveglianza ambientale.

Le postazioni di lettura targhe, invece, non sono direttamente proiettate a video ma, aperte in modalità stand-by, possono essere configurate per attivarsi con allarme visivo e sonoro allorquando dovessero rilevare il transito di un veicolo segnalato nella banca dati, ovvero in una black list predisposta dal comando».

Chivasso telecamereQuali sono le aree urbane dove l’utilizzo della videosorveglianza risulta più utile? In base a quale criterio sono state individuate le aree in cui posizionare le telecamere?

«Nel posizionamento degli apparati di ripresa video da un lato sono state tenute in considerazione le esigenze dettate dalla necessità di controllare le aree cittadine maggiormente frequentate dalla popolazione, quali piazze, mercati, la stazione ferroviaria e le vie centrali ove vige l’area pedonale urbana; dall’altro, si è proceduto a monitorare i principali nodi della viabilità di accesso alla città, al fine di verificare costantemente l’ingresso e l’uscita di veicoli attenzionati così come la situazione e la percorribilità delle strade.

A oggi, la maggior parte degli utilizzi dell’impianto di videosorveglianza è avvenuta a seguito di eventi delittuosi compiuti sul territorio, denunciati al comando di polizia locale o più spesso alla stazione carabinieri, oppure per il monitoraggio dei grandi eventi che si svolgono, annualmente oppure occasionalmente, in città».

In generale, come valutate la percezione della sicurezza da parte dei cittadini?

«Personalmente reputo che l’installazione di un impianto di videosorveglianza contribuisca a migliorare la percezione generale di sicurezza della cittadinanza - che ritiene accettabile il sacrificio, seppur opportunamente tutelato, di avere la propria immagine registrata per sette giorni a fronte della possibilità di ottenere, da un lato, un effetto deterrente verso la possibile commissione di reati e, dall’altro, uno strumento che possa aiutare la magistratura e le forze di polizia nell’accertamento e nella repressione dei reati.

D’altra parte, però, spesso l’opinione pubblica ripone un’eccessiva fiducia nelle possibilità operative dei sistemi di videosorveglianza e il singolo cittadino non è facilmente disposto ad accettare una risposta negativa con riferimento alla presenza o all’efficacia del sistema di videosorveglianza, quando si trova di fonte a una vicenda che lo riguarda direttamente».

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome