Con un indice di incidenza criminale “elevatissimo”, Rozzano è tra i territori comunali più complessi dell’hinterland milanese. Da qui l’impegno dell’Amministrazione comunale che ha avuto accesso al bando del 2018 e che ha ottenuto un contributo di oltre 50.000 euro. E i cittadini diventano più virtuosi: partecipazione e denunce in aumento
Rozzano è un Comune della periferia sud di Milano. È una delle municipalità lombarde che hanno usufruito del cofinanziamento del Ministero dell’Interno ai fini di progetti per la sicurezza (tramite Dl. 14 del 20 febbraio 2017). L’incidenza criminale è classificata come “elevatissima” e posiziona Rozzano al decimo posto nella ranking list della Polizia di Stato con l’elenco dei primi 429 Comuni che hanno beneficiato del finanziamento per realizzare impianti di videosorveglianza.
L’attuale Amministrazione comunale di Rozzano, in carica da giugno 2019, eredita quanto in parte precedentemente posto in essere in tal senso, come ci illustra la vicesindaco con deleghe alla Sicurezza e Polizia Locale Cristina Perazzolo, che spiega i dettagli degli interventi e i presidi attualmente attivi.
Di quale entità è stato il finanziamento ricevuto da parte del Ministero in base al decreto del 2017 recante “Disposizioni urgenti in materia di sicurezza delle città”?
«Premetto che la Giunta di cui faccio parte è subentrata alla precedente a seguito delle elezioni amministrative del giugno 2019, quindi a progetto già iniziato. In ogni caso, il contributo è stato ottenuto sul progetto di videosorveglianza in corso di realizzazione nell’ambito del Progetto di Finanza per la riqualificazione della pubblica illuminazione. Il progetto complessivamente prevedeva investimenti per circa 250.000 euro e il contributo ottenuto consta di oltre 50.000 euro».
Come si articola esattamente il progetto di videosorveglianza realizzato sul territorio comunale ai fini della sicurezza?
«Il progetto di videosorveglianza ultimato a dicembre 2019 prevede la sorveglianza dei principali nodi stradali e delle strutture pubbliche mediante 49 postazioni e circa 180 telecamere, 3 telecamere con lettura targhe e 23 fototrappole per garantire la sorveglianza a rotazione del resto del territorio. Queste ultime sono telecamere a infrarossi, con occhio mobile non fisso, che vengono utilizzate in special modo per i controlli in ambito di abbandono di materiali ingombranti e discariche a cielo aperto. Vengono posizionate nelle aree maggiormente soggette ad abbandono di rifiuti e ogni 15 giorni circa vengono riposizionate in altri punti. La proposta è scaturita da un’offerta migliorativa nell’ambito del Progetto di Finanza, per cui gli indirizzi della proposta offerta dal promotore sono stati valutati dalla Polizia Locale e dall’Assessorato competente in base alle risorse disponibili. Il numero di telecamere è stato quasi raddoppiato e la loro posizione è stata suggerita dalle Forze dell’Ordine (Carabinieri e Polizia Locale) secondo le necessità di sorveglianza per avere un sistema composto da telecamere fisse diffuse sul territorio (circa 50 postazioni) telecamere con lettura targhe lungo i principali assi di comunicazione e fototrappole mobili per una maggiore flessibilità della sorveglianza».
«Con il Progetto di Finanza che prevedeva la posa delle 180 telecamere abbiamo partecipato al bando di cui al Dl. 14 del 20 febbraio 2017 e ottenuto un contributo di circa 50.000 euro. Con le risorse ottenute dal bando abbiamo finanziato la posa delle 3 telecamere con lettura targhe. L’acquisto delle fototrappole invece è stato finanziato con risorse proprie dell’Ente. Le 180 telecamere posate nell’ambito del Progetto di Finanza, per circa due terzi erano già previste nel progetto stesso in quanto offerte in sede di gara, circa un terzo invece sono state finanziate dall’Amministrazione locale in variante al progetto per ampliare l’offerta di gara».
In generale, per i vari progetti realizzati, sussistono dei riscontri positivi a livello qualitativo (sicurezza reale e percepita) e quantitativo (numero di fatti delittuosi, incidenza percentuale su una determinata area) relativamente alle problematiche già presenti sul territorio?
«La percezione di sicurezza da parte della cittadinanza è decisamente aumentata e l’utilizzo delle telecamere facilita notevolmente l’operato della Polizia Locale. Infatti una più ampia visione territoriale dall’alto, tramite l’osservazione mirata di alcuni luoghi, permette di catturare avvenimenti che, stando sul campo con le pattuglie impegnate nel controllo del territorio, potrebbero sfuggire».
La parola alla comandante
Samanta Zacconi è a capo del Corpo di Polizia locale di Rozzano da ottobre 2019. L’abbiamo intervistata per capire in che modo i nuovi sistemi di videosorveglianza installati coadiuvano l’attività operativa svolta sul campo a tutela della sicurezza e del decoro del territorio
Le installazioni realizzate tramite il Progetto di Finanza che funzione svolgono a sostegno del lavoro del Corpo di Polizia Locale?
«Uno degli aspetti del nostro lavoro in cui la videosorveglianza fornisce un contributo significativo è quello dell’infortunistica stradale. Alcuni incidenti infatti non sono in realtà quello che sembrano e la possibilità di usufruire delle immagini registrate dalle telecamere consente di svolgere indagini ancora più accurate per risalire all’esatta dinamica dei fatti. Può accadere che quello che appare un sinistro stradale in verità sia frutto di una simulazione operata da qualcuno che, sì, abbia riportato dei danni ma non per le motivazioni poi addotte. Addirittura capita che vengano suggerite omissioni di soccorso magari con feriti che poi sono tutt’altro. In questi casi l’espletamento delle indagini, anche grazie all’ausilio delle telecamere, è in grado di dimostrare come siano andate davvero le cose. Quindi l’utilizzo delle Tlc nelle varie postazioni funziona non solo ai fini del controllo del territorio per quanto riguarda il traffico ma, come detto, per coadiuvare la Polizia giudiziaria nelle indagini».
Per quanto riguarda le fototrappole, quali risultati state ottenendo?
«Diciamo che al momento l’impiego delle fototrappole è stato davvero risolutivo in un numero non rilevante di casi, purtroppo scontiamo il fatto che il raggio di uscita e quindi di registrazione di questa tipologia di apparecchiature non è eccessivamente ampio. Questo consente che, solo se nel caso si passi proprio sotto questo raggio d’azione, sia possibile evidenziare, ad esempio, le targhe dei veicoli piuttosto che altri particolari nel momento in cui nei pressi viene abbandonato del materiale, pericoloso o meno. Rozzano è un territorio interessato da numerosi episodi di questo tipo, non si tratta di vere e proprie discariche abusive ma di frequenti abbandoni di merce, per questo l’utilizzo delle fototrappole, spostate a rotazione ogni due settimane, una volta visionate le registrazioni e svolti tutti gli accertamenti del caso, è un buon sistema per riuscire a risalire agli autori di questi comportamenti. Nel caso si tratti di una ditta il reato contestato diventa in ogni caso penale mentre nel caso l’autore dell’abbandono sia un privato il reato può essere amministrativo o penale se in presenza di merce catalogata come pericolosa».
Per riassumere, quindi, quali sono le principali problematiche sul territorio rozzanese a cui si sta ovviando anche tramite le nuove installazioni?
«Fondamentalmente sono queste che ho elencato, i sinistri stradali soprattutto nel caso di omissione di soccorso perché le telecamere comunque consentono anche di valutare la provenienza e la percorrenza dei veicoli che hanno abbandonato il luogo dell’incidente. Se poi, oltre a queste immagini, disponiamo anche di quelle riprese dalle telecamere dei cosiddetti T-red, è possibile per noi risalire anche al numero di targa dei veicoli coinvolti, dati che invece, per privacy, non possiamo dedurre dalle registrazioni delle normali Tlc per il controllo del territorio. In generale quindi si tratta di un valido aiuto per le ulteriori indagini che comunque vengono condotte in questi casi e infatti anche le altre Forze dell’Ordine si avvalgono di questi dati appoggiandosi alla nostra centrale operativa».
Rozzano poteva già disporre di altri sistemi di controllo del territorio precedentemente a quelli installati con il citato Progetto di Finanza?
«Sì, per quanto mi risulti c’erano già dei sistemi in precedenza che poi sono stati implementati ulteriormente. Il sistema di videosorveglianza per esempio è stato implementato e in alcuni casi le apparecchiature sono state sostituite perché ormai vetuste. Con il Progetto citato, da 10 le postazioni già esistenti sono salite a 49, disponendo ora di 180 Tlc. Adesso vorremmo riuscire anche a implementare le telecamere per la lettura targhe che costituiscono un importante ausilio se posizionate lungo le grandi arterie cittadine. Da qui infatti transitano veicoli che provengono anche da altri Comuni dove possono aver magari commesso qualche fatto reato e a cui sarebbe così possibile riuscire a risalire più agevolmente».
Quali riscontri avete avuto invece da parte della cittadinanza a proposito di queste nuove installazioni?
«I cittadini si affidano molto alla presenza delle telecamere, a volte anche presupponendo di poter accedere direttamente alle registrazioni, cosa che chiaramente non è possibile per la legge sulla privacy. Ma già il fatto che vi siano le Tlc ha fatto aumentare il numero delle denunce, per esempio per atti vandalici o episodi di spaccio. Ritengo che prima il soggetto che per esempio ritrovava la macchina rigata o lo specchietto rotto non sporgeva denuncia ritenendola inutile, immaginando che in assenza di testimoni diretti sarebbe stato impossibile risalire all’autore del gesto e magari privo un’assicurazione che comunque coprisse quel tipo di danno. Al contrario ora vi è un incentivo, poiché qualcuna delle telecamere presenti potrebbe aver ripreso l’atto vandalico. Lo stesso dicasi per le fototrappole, anche in questo caso il riscontro è stato positivo. In particolare per quanto riguarda i residenti delle case popolari, che a Rozzano contano circa 60.000 alloggi, e dove sono da tempo stati costituiti vari gruppi di controllo del vicinato. Le fototrappole infatti sono un utile deterrente per ovviare agli abbandoni di rifiuti ingombranti o pericolosi che siano, che spesso anziché essere conferiti nelle apposite discariche vengono lasciati nei pressi degli ecopoint, parte caratterizzante proprio del territorio dove sorgono le case popolari. Anche in questo caso, sia per i reclami dei residenti sia grazie alle registrazione delle immagini, cosa che a sua volta incentiva le segnalazioni, in alcuni casi ci è stato possibile risalire all’autore dell’abbandono».
Rozzano, la sicurezza in numeri
Il progetto di videosorveglianza del Comune di Rozzano è stato ultimato a dicembre 2019 e prevede la sorveglianza dei principali nodi stradali e delle strutture pubbliche. Sono, in totale, 49 le postazioni e 180 le telecamere, cui si affiancano 3 telecamere con lettura targhe e 23 fototrappole per la sorveglianza del resto del territorio.
• Comune di Rozzano (MI), abitanti 42.462
• Incidenza criminale “elevatissima”
• Importo complessivo: 250.000,00 euro
• Importo co-finanziato (dal Ministero Interno): 50.000,00 euro
• Importo da finanziare (dal Comune): 150.000,00 euro