Gestire in modo intelligente la sicurezza di chi viaggia è possibile grazie ai rugged smartphone Cat S60, in dotazione a 250 pattuglie operanti sui treni e nelle stazioni italiane. La testimonianza sul campo della Polfer
Dell’esigenza di innovare le dotazioni tecnologiche a disposizione della Polizia Ferroviaria per garantire maggiore sicurezza e controlli più puntuali nelle stazioni dei treni italiane abbiamo ampiamente parlato nella rubrica “Attualità” di “Sicurezza” lo scorso mese di ottobre, con l’articolo “Ferrovie. La sicurezza è puntuale” del nostro giornalista Massimiliano Luce. In questo numero, abbiamo deciso di riprendere l’argomento per concentrarci su Cat S60, la tecnologia citata appunto nel servizio di ottobre e utilizzata dalla Polfer in Sicilia, in occasione del G7 di Taormina.
Dotare gli operatori, impiegati in stazione e sui treni, di strumenti in grado di facilitare concretamente il loro lavoro e il raggiungimento dell’obiettivo di una maggiore sicurezza dei cittadini: questo l’obiettivo primo dell’operazione strategica di ammodernamento del settore IT e TLC, messa in campo dalla Polizia Ferroviaria circa sei anni fa. «Abbiamo sentito l’esigenza di portare il processo d’innovazione tecnologica, già in atto da alcuni anni, anche al personale della Polizia ferroviaria che opera a bordo dei treni e nelle stazioni», ha spiegato Emanuele Vittore, direttore tecnico principale della Polizia di Stato. Uno dei principali compiti della Polfer è, infatti, il controllo dei viaggiatori e dei soggetti che transitano nelle stazioni. Se pochi anni fa erano gli operatori a svolgere personalmente, e direttamente a bordo dei treni, tali funzioni di controllo - tramite telefonate alla centrale operativa e con un enorme dispendio di tempo - oggi, in seguito al profondo ammodernamento, il processo è stato automatizzato, con notevole beneficio in termini di aumento dei controlli.
Dallo studio del bisogno all’individuazione delle tecnologie
«Ciò che abbiamo cercato di fare - continua Emanuele Vittore - è stato prima di tutto avviare uno studio interno, atto a individuare le tecnologie che potessero aiutare davvero gli operatori a svolgere le proprie funzioni essenziali, ossia principalmente strumenti che fossero semplici da utilizzare, funzionali e funzionanti. Abbiamo quindi indetto una gara alla ricerca di dispositivi che fossero per gli agenti comodi da trasportare ed indossare, così da subito abbiamo rivolto l’attenzione agli smartphone rugged. Nella fase di studio effettuato per determinare le caratteristiche tecniche dei dispositivi è stato analizzato il mercato degli smartphone; ci si è imbattuti nel Cat S60, di cui ci ha particolarmente colpito la termocamera. Abbiamo quindi selezionato, da quel punto in poi, solo dispositivi che fossero dotati di questa tecnologia, per noi utilissima soprattutto durante le azioni notturne, all’interno degli scompartimenti dei treni o nel corso di appostamenti».
In campo a Taormina
In occasione del G7 di Taormina la Polizia Ferroviaria della Sicilia ha utilizzato per prima i Cat S60. Oggi sono ben 400 gli smartphone professionali in dotazione delle pattuglie dislocate in tutto il territorio italiano e, di questi, 250 sono Cat S60, che in più, rispetto agli altri, integrano la termocamera. Dal punto di vista tecnico, fin dalla prima implementazione si è sentita l’esigenza cruciale di dotare gli smartphone di applicativi che consentissero una connessione diretta tra gli agenti sui treni o nelle stazioni e la Sala Operativa compartimentale. Sono state quindi realizzate nuove app per Android che permettono a ciascuno dei 15 compartimenti di localizzare con esattezza, in qualunque momento, ogni singola pattuglia nelle stazioni o sui treni di tutta la rete ferroviaria italiana.
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