In fiera tutte le declinazioni della security – Intervista a Paolo Pizzocaro

Pizzocaro
Paolo Pizzocaro

Oltre 500 aziende, 4 padiglioni e 200 top hosted buyer selezionati: questi i primi importanti numeri di Sicurezza 2019. Con Paolo Pizzocaro, Exhibition Director, analizziamo i contenuti della manifestazione e le nuove logiche di business

Un’occasione concreta di business. Ma anche di aggiornamento e confronto. Questa è Sicurezza 2019, sottolineando che «Le nostre attese non sono tanto sui numeri, quanto sul ruolo della manifestazione, che siamo certi si confermerà un riferimento importante per il mercato europeo». Sono le parole di Paolo Pizzocaro, Fiera Milano, Exhibition Director di Sicurezza, che ci ha rilasciato questa interessante intervista.

Quali sono gli elementi di maggior attrazione dell’edizione 2019 di Sicurezza e quali le attese, anche sulla scia dei numeri dello scorso appuntamento?

«Volendo sintetizzare, posso dirle che tre saranno le parole chiave dell’offerta: integrazione, digitalizzazione e formazione. Le prime due rappresentano le spinte che stanno guidando il mercato e il suo sviluppo, la terza è lo strumento di cui tutti i professionisti dovranno dotarsi per restare competitivi. Insomma, chi visiterà Sicurezza avrà una panoramica esaustiva sulle soluzioni più nuove e scoprirà tante anteprime tecnologiche, ma, contemporaneamente, potrà formarsi e ottenere crediti formativi in un momento di profonda evoluzione tecnologica. Daremo infatti spazio ad alcuni temi che si stanno inserendo in modo prepotente nelle logiche di business del settore che chi fa questo mestiere non può più ignorare».

Possiamo già dare qualche dato?

«Le anticipo tre numeri: più di 500 aziende, 4 padiglioni e 200 top hosted buyer, selezionati per provenienza geografica e alta capacità di spesa, che già prima della manifestazione, grazie alla piattaforma My Matching, possono fissare un’agenda di incontri con gli espositori, che poi incontrano in fiera. Sicurezza offre una panoramica altamente rappresentativa di tutti i comparti del settore: dalla videosorveglianza all’antintrusione, dal controllo accessi alla sicurezza passiva. A queste merceologie si aggiungono due aree verticali: Sicurezza Drone Expo, dedicata ai droni per la sicurezza e la protezione civile, e la Cyber Arena, uno spazio innovativo pensato per formare e informare gli operatori della security sui rischi informatici connessi alle tecnologie digitali».

Dall’osservatorio privilegiato di Sicurezza, quali sono le prossime sfide del mercato?

«Parto dall’analisi di mercato diffusa pochi mesi fa da ANIE Sicurezza: con 2,5 miliardi di euro di fatturato totale, nel 2018 il comparto ha confermato in Italia una crescita del +6,8% e tendenze positive in tutti i suoi segmenti. A trainare la crescita sono l’integrazione e la convergenza fra sistemi, che vedono ormai le tecnologie di security parte integrante di impianti più complessi; la crescente digitalizzazione, che consente di gestire dallo smartphone sia l’antifurto di casa sia i sistemi che monitorano e proteggono una multinazionale; la diffusione del wireless, che permette di evitare opere murarie, ma anche l’export, che vede il made in Italy per la security e l’antincendio sempre più apprezzato per il rapporto qualità prezzo e la cura del design. Direi che sono proprio questi i driver di potenziale sviluppo cui le aziende devono guardare: proporre prodotti sempre più digitali, fornire soluzioni integrate tailor made per ogni contesto, ma anche fare lo sforzo di guardare a nuovi mercati».

Parola d’ordine è “integrazione”, ma non di sole tecnologie: il mondo della sicurezza è, infatti, sempre più indissolubilmente legato al fattore privacy, delle persone e dei dati. Come la fiera milanese interpreta questa istanza globale?

«La privacy è un tema su cui gli operatori della sicurezza sono sempre più focalizzati: a Sicurezza si è cominciato a parlarne già prima dell’entrata in vigore del GDPR, ma oggi certamente questo aspetto ha risvolti più concreti, perché la digitalizzazione ha trasformato anche le tecnologie di sicurezza in sistemi connessi in grado di creare, scambiare e archiviare dati. Per questo abbiamo voluto dare quest’anno un forte impulso al tema della cybersecurity, per informare gli operatori di ogni livello sugli aspetti tecnici da considerare, sulle conseguenze possibili e sulle relative responsabilità, che, in caso di anomalie o inefficienze nella protezione dei dati, li possono vedere direttamente coinvolti. La Cyber Arena, così si chiama lo spazio dedicato a questa tematica e realizzato in collaborazione con Fiera Milano Media-Business International, società del Gruppo Fiera Milano, unirà l’esposizione di soluzioni a interessanti talk dedicati alle tante sfaccettature di questo tema. Non mancheranno, anche fuori da questo spazio, convegni specifici dedicati proprio a privacy e videosorveglianza, GDPR e al nuovo ruolo che la normativa attuale accorda agli installatori di sistemi di sicurezza: si tratta di informazioni fondamentali per chi vuole tutelare e ampliare il proprio business».

Infine, spazio alla formazione. Quali sono i principali appuntamenti organizzati durante la manifestazione per andare incontro a questa sentita esigenza da parte degli operatori professionali?

«La formazione continua è fondamentale per il settore: le competenze oggi non si possono più improvvisare. Ecco perché in tre giorni Sicurezza offrirà un calendario ricchissimo di appuntamenti. Citarli tutti è praticamente impossibile, ma voglio almeno segnalarvi alcuni macro-temi. Come vi dicevo, alla luce del nuovo scenario tecnologico grande attenzione sarà data alla cybersecurity. Si parlerà di trend, nuove competenze professionali, strumenti di valutazione del rischio informatico e non mancheranno approfondimenti verticali sull’utilizzo del cloud, dell’IoT o dell’intelligenza artificiale in ambito security. In un mondo che cambia, cambiano anche professioni e ruoli, per questo normativa e futuro della professione saranno il fil rouge di diversi appuntamenti. Tra i temi, le norme CEI per gli impianti di allarme e videocontrollo, le certificazioni, ma anche le nuove opportunità di business, le tecniche di vendita e la valutazione delle responsabilità civili e penali legate all’applicazione del GDPR. Sul fronte antincendio il focus sarà soprattutto sul nuovo codice di prevenzione. La sicurezza urbana, una delle grandi sfide della security, è invece il tema portante di un convegno organizzato da FOIM, la Federazione dell’Ordine Ingegneri di Milano, che presenta quadro internazionale, trend tecnologici e nuovi modelli di business nell’ambito della collaborazione pubblico-privato. Anche in questo caso sono previsti crediti formativi, ma per ingegneri e architetti. Ci sono comunque proposte per ogni esigenza formativa, per questo invito tutti i visitatori ad andare sul sito per trovare quelle che più si adattano alle loro esigenze».

Il mercato e la fiera: breve storia

Immaginando di sintetizzare le principali tappe della storia della fiera Sicurezza, abbiamo chiesto a Paolo Pizzocaro, Fiera Milano, Exhibition Director di Sicurezza, quali sono le parole chiave più rilevanti che sono divenute, negli anni, i cardini attorno cui è stato costruito e si è evoluto l’evento.

«È difficile fare una sintesi efficace e completa - spiega Pizzocaro - ma dal 1982, anno della prima edizione di Sicurezza, a oggi, il mercato e le sue tecnologie hanno fatto passi enormi. Semplificando molto, gli anni Ottanta sono stati quelli dello “sviluppo”: le aziende hanno cominciato a progettare e realizzare tecnologie per alcuni ambiti specifici, avviando una più forte azione commerciale per diffonderle, confluita, tra l’altro, nella creazione in Italia di un evento fieristico dedicato, che era proprio Sicurezza».

«Gli anni Novanta sono stati quelli della “diffusione”: le tecnologie per la sicurezza hanno trovato un mercato sempre più solido a cui fare riferimento e una forte rete distributiva, incoraggiando le aziende a investire sempre più in ricerca e sviluppo». Determinante il passaggio nel decennio successivo. «Il primo decennio del 2000 - prosegue infatti il direttore - è stato caratterizzato dalla “consapevolezza”: dopo l’11 settembre la security è entrata nelle agende politiche di tutto il mondo e anche la nostra manifestazione ha cominciato a far incontrare produttori e amministratori pubblici oltre che nuove categorie di buyer orientati a tutelare ambiti specifici come i beni culturali, i punti vendita o luoghi come stadi o aeroporti. Nella seconda decade del 2000 si è invece sviluppata una nuova fase: quella del graduale “switch off” dall’analogico al digitale, che ha richiesto un forte impegno da parte di tutta la filiera, facendo della fiera un luogo di confronto e di formazione sul cambiamento in atto. Oggi è, infine, sicuramente il momento dell’“integrazione e della digitalizzazione”: la security è una parte importante di un mondo sempre più ampio di tecnologie che si interfacciano le une alle altre e che dialogano in rete. Uno scenario che apre a nuove opportunità che tutti i professionisti del settore possono cogliere. Sicurezza 2019 è, di conseguenza, fortemente orientata a questo approccio». Sicurezza 2019

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