Immerso nella natura alle porte di Trieste, ricco di storia, di arte e di cultura, il Castello di Duino è uno dei tesori che rendono l’Italia il Paese più bello del mondo. Per questo luogo straordinario la Fondazione Enzo Hruby ha recentemente sostenuto un importante progetto di videosorveglianza interna ed esterna del sito insieme con la società Telesorveglianza di Trieste.
Eretto nel XIV secolo sulle rovine di un avamposto militare romano, nel Settecento il Castello di Duino divenne un centro culturale e umanistico, tradizione che mantiene ancora oggi. Numerosi ospiti di prestigio si sono susseguiti nel tempo: a partire dalla celebre Principessa Sissi (Elisabetta d’Austria), passando per l’Arciduca Francesco Ferdinando d’Austria, Johann Strauss, Franz Liszt, Hugo von Hofmannsthal, Gabriele d’Annunzio, Paul Valery e il poeta boemo Rainer Maria Rilke, autore delle “Elegie Duinesi”, che compose in parte proprio durante il suo soggiorno al Castello.
Oggi del Castello di Duino sono aperte al pubblico circa 18 sale, dense di testimonianze della storia secolare dei Principi della Torre e Tasso e dei loro antenati. Tra i capolavori della dimora vi sono la Scala del Palladio, capolavoro di architettura, e il forte-piano del 1810 sul quale suonò Liszt. A questi tesori artistici si aggiunge lo straordinario panorama sul golfo che si può ammirare dai bastioni esterni a picco sul mare e dalla terrazza panoramica della torre, che si poggia su un avamposto di guardia romano del periodo di Diocleziano (III sec. d.C.).
Videosorveglianza per gli spazi interni ed esterni del Castello di Duino
Grazie al progetto sostenuto dalla Fondazione Enzo Hruby e dalla società Telesorveglianza, con inoltre un contributo del produttore Hanwha Techwin, il Castello di Duino è stato dotato di un avanzato sistema di videosorveglianza - integrato al sistema di sicurezza precedentemente realizzato da Telesorveglianza - che consente di ottenere un’adeguata tutela dell’edificio e degli spazi esterni.
Il sistema è costituito da numerose telecamere Day&Night Full HD su rete IP dotate di illuminatori IR integrati collocate all’esterno e all’interno del castello, che consentono di ottenere una copertura completa dell’edificio e di controllare i flussi dei visitatori nelle sale aperte al pubblico. Gli illuminatori a raggi infrarossi integrati nelle telecamere permettono di ottenere una perfetta visibilità delle aree sottoposte al videocontrollo anche di notte, passando dalla modalità a colori a quella in bianco e nero. In condizioni di illuminazione diurna, le telecamere funzionano in modalità a colori, mentre in condizioni di scarsa illuminazione e nelle ore notturne passano alla modalità monocromatica, avvalendosi di sistemi di elaborazione che consentono di massimizzare la luce disponibile per offrire immagini ottimali in ogni momento.
Location e sistemi di protezione
Essendo il sito sottoposto ad un alto rischio di eventi atmosferici a causa della posizione molto esposta sul mare, le telecamere sono state dotate di scaricatori per proteggerle da fulmini e sovratensioni che potrebbero causare il danneggiamento del sistema. L’intero sistema è collegato a un videoregistratore di ultima generazione che permette la registrazione costante delle immagini, le quali possono essere visualizzate localmente dal personale addetto tramite apposito monitor collocato nella postazione di controllo. Il sistema di videosorveglianza è inoltre collegato sia alle Forze dell’Ordine sia alla centrale operativa della società Telesorveglianza. Dato il contesto di valore storico, nel progetto è stata prestata la massima attenzione a mimetizzare le apparecchiature di videosorveglianza nel rispetto delle strutture architettoniche e degli ambienti, scegliendo telecamere discrete di dimensioni contenute.
Il commento di Carlo Hruby, vicepresidente della Fondazione Enzo Hruby
«Ciò che rende l’Italia il Paese più bello del mondo è il suo essere un incredibile museo diffuso, capillarmente diffuso sul territorio e composto da beni e realtà estremamente diversificati per epoca, tipologia, ubicazione. Il Castello di Duino è un esempio straordinario in tal senso. Sostenerne la protezione ha permesso alla nostra Fondazione di occuparsi nuovamente di un bene appartenente al patrimonio ingiustamente definito “minore”, sui cui al contrario si fonda l’essenza stessa del patrimonio culturale italiano. Questo tesoro di straordinario valore culturale, economico e sociale, per poter essere adeguatamente valorizzato, deve essere prima di tutto protetto attraverso le più moderne e avanzate tecnologie e fatto conoscere. Il nostro augurio è che l’importante progetto di videosorveglianza del Castello di Duino, che abbiamo sostenuto con il determinate contributo della società Telesorveglianza di Trieste, possa servire come esempio di eccellenza da applicare ad altri contesti e a diffondere la conoscenza delle possibilità che oggi la tecnologia offre, con costi accessibili, per la protezione e la tutela del nostro più grande tesoro».
Il prossimo numero di Sicurezza (07 - settembre) dedica al progetto di protezione del Castello di Duino un interessante approfondimento con l’intervista a Glauco Fumis, titolare e fondatore della società triestina Telesorveglianza.