La Fondazione Enzo Hruby, nell’ambito delle iniziative per la salvaguardia del patrimonio artistico del Paese, ha accettato di farsi carico dell’onere dell’impianto di protezione elettronica della teca che contiene le reliquie di San Gaudenzio.
La Fondazione Enzo Hruby, nell’ambito delle iniziative per la salvaguardia del patrimonio artistico del Paese, ha accettato di farsi carico dell’onere dell’impianto di protezione elettronica della teca che contiene le reliquie di San Gaudenzio, esposte ai fedeli durante le celebrazioni del III Centenario della traslazione nel ritrovato Scurolo della Basilica di San Gaudenzio in Novara.
In questa occasione è stato installato un impianto di protezione a sensori sulla teca, realizzato con i sistemi più avanzati e dal minimo impatto visivo, dotato di videosorveglianza e collegato alla centrale dei Carabinieri di Novara, attivo giorno e notte da sabato 11 a giovedì 26 giugno.
L’impianto è stato progettato e realizzato dalla società Centro Sistemi Antifurto di Torino con la quale la Fondazione Enzo Hruby ha già posto in essere una delle sue più importanti iniziative, la protezione del percorso dei pellegrini e della Sacra Sindone durante l’ultima Ostensione nel Duomo di Torino.
“Abbiamo di buon grado aderito alla richiesta che don Carlo Scaciga, Direttore dell’Ufficio dei beni culturali della Diocesi di Novara - dichiara Carlo Hruby, Vice Presidente della Fondazione - ci aveva espresso al fine di garantire alla teca la necessaria protezione.Compito istituzionale della nostra Fondazione è infatti quello di salvaguardare i beni culturali del nostro Paese sia grandi monumenti e celebri opere d’arte, sia quelli minori e meno conosciuti che tuttavia costituiscono le fondamenta del patrimonio artistico italiano. Siamo particolarmente sensibili alle iniziative che come questa mirano a valorizzare il più possibile opere e reliquie di grande valore storico per le tradizioni religiose del territorio. Sappiamo che la diocesi di Novara ha un immenso patrimonio tra i maggiori d’Italia in termini di beni culturali maggiori e minori, soprattutto ecclesiastici, con 346 parrocchie e 1647 chiese e con una straordinaria eredità storica di pievi e oratori campestri sparsi sul territorio. E che questi sono spesso aggrediti, danneggiati e derubati se non vengono adeguatamente protetti”.