Il capoluogo brianzolo ha previsto a partire dal 2022 l’impiego di telecamere con algoritmi AI in funzione deterrente rispetto all’abbandono della spazzatura e alla nascita di discariche abusive. Parla Giada Turato, assessore all’ambiente della città.
A luglio 2022, nel capoluogo brianzolo ha preso il via un progetto di complessiva riorganizzazione della gestione dei rifiuti, che interessa le modalità di conferimento dei materiali da parte dei cittadini, l’impiego di nuove telecamere di videosorveglianza in funzione deterrente rispetto ai reati di abbandono illecito della spazzatura e l’utilizzo di algoritmi addestrati dall’AI per il monitoraggio della filiera e il supporto alle attività di contrasto alle discariche abusive.
A descrivere lo sviluppo del progetto e i primi risultati ottenuti è l’assessore all’Ambiente monzese Giada Turato.
In un’ottica di controllo e monitoraggio, qual è il ruolo della videosorveglianza nella gestione dei rifiuti in città? Perché avete scelto di ricorrere alle telecamere?
«Sicuramente il ruolo della videosorveglianza nella gestione dei rifiuti (e più in generale il monitoraggio dei fattori ambientali) è essenziale per garantire l’ecosostenibilità e la salute dei cittadini, nonché la loro sicurezza. In un’ottica più ampia, risulta fondamentale per monitorare fenomeni purtroppo diffusi quali l’abbandono illecito di rifiuti e le discariche abusive a cielo aperto, anche a fronte dell’introduzione del nuovo sistema di tariffazione puntuale.
In tal senso, il ruolo attribuito alla videosorveglianza è innanzitutto quello di aiutarci a individuare prontamente gli illeciti di carattere penale a livello ambientale; le telecamere svolgono inoltre un’attività di monitoraggio per verificare che i cittadini seguano nel modo corretto le procedure per la raccolta differenziata, evitando (come ancora avviene) che i sacchi da casa vengano poi gettati nei cestini della spazzatura o abbandonati agli angoli delle strade, con il formarsi in breve tempo di discariche che danneggiano sia la salubrità dell’ambiente sia il decoro urbano».
L’implementazione della tariffazione puntuale e le telecamere funzionano quindi congiuntamente per prevenire gli illeciti, a volte di carattere penale…
«Sì, la videosorveglianza risulta utile per verificare che i rifiuti siano raccolti e gestiti in conformità con le attuali normative, nonché per monitorare e scoraggiare lo scarico illegale e l’abbandono dei rifiuti, entrambi fattori che hanno un impatto negativo sull’ambiente urbano».
Quali sono stati i primi risultati?
«Negli ultimi mesi l’impiego della tecnologia ha permesso di comminare decine di sanzioni per quanto riguarda l’abbandono dei rifiuti, consentendo di azzerare pressoché il fenomeno in alcune località. È chiaro che riuscire a debellare del tutto l’abbandono dei rifiuti in determinate aree cittadine dipende anche dalla conformità e dalle caratteristiche strutturali dell’ambiente che diventa discarica abusiva; ci sono infatti alcuni punti la cui posizione cambia di volta in volta anche solo di poche centinaia di metri, restando al di fuori del raggio d’azione della telecamera».
Le apparecchiature hanno subito atti di vandalismo dal momento dell’installazione?
«In qualche caso (mi riferisco alle telecamere di precedente installazione, che erano già in uso) sì, è capitato; per le nuove apparecchiature non abbiamo avuto problemi, dato che è stata prevista in funzione anti-vandalica una specifica altezza per l’installazione dei dispositivi».
Quali soluzioni tecnologiche avete selezionato?
«Il Comune utilizza attualmente tre tipologie complementari di telecamere:
- telecamere mobili PTZ alimentate da rete e batteria tampone;
- kit all inclusive con telecamere mobili bullet, pannello solare e batteria tampone;
- kit modulare trasportabile composto da armadio per gli apparati attivi, pannello solare e telecamera bullet intercambiabile.
Le tre tipologie di soluzione coprono varie necessità investigative, a seconda di quanto brandeggiabile sia la telecamera, della presenza di alimentazione elettrica, della qualità di ripresa, del posizionamento e della facilità di spostamento e montaggio del dispositivo.
Avremo presto a disposizione anche nuove soluzioni modulari trasportabili, alimentate tramite batteria tampone e connessione all’illuminazione pubblica. Si tratta di una soluzione con capacità di videoanalisi evoluta che agevoleranno lo svolgimento del lavoro investigativo da parte degli agenti della polizia locale».
Quali sono le principali caratteristiche tecniche delle telecamere in uso?
«Il parco di soluzioni disponibili è stato modulato nel tempo per coprire le differenti necessità installative e le continue evoluzioni tecnologiche. Rispetto alle comuni fototrappole, le telecamere hanno una qualità di ripresa molto più elevata, che permette un maggior tasso di successo nel processo di contrasto e sanzione.
Le caratteristiche tecniche sono adeguate agli scopi delle soluzioni: risoluzioni di almeno 2 MP, frame rate adattato alla disponibilità di banda dati (comunque non inferiore a 15 FPS), illuminatori IR da 50 metri; l’alimentazione solare, ove presente, garantisce l’operatività per più giorni, senza perdita di servizio, anche nei periodi invernali meno favorevoli. La videoanalisi standard a bordo permette l’ottimizzazione del funzionamento della telecamera, attivando le registrazioni solo al verificarsi di eventi specifici».
Prevedete l’installazione di nuove apparecchiature nei prossimi mesi?
«Come anticipato, potremo disporre di nuove soluzioni modulari trasportabili, alimentate tramite batteria tampone e connessione all’illuminazione pubblica. Queste nuove soluzioni avranno funzionalità di videoanalisi evolute, con riconoscimento intelligente dell’oggetto abbandonato (tramite un algoritmo addestrato dall’intelligenza artificiale che segnala l’abbandono del materiale) e successivo invio di alert.
Le nuove soluzioni saranno connesse all’illuminazione pubblica nell’ambito di un più ampio progetto di smart city che coinvolgerà tutto il territorio cittadino: è in programma infatti la riqualificazione degli impianti di illuminazione pubblica tramite l’installazione di pali “intelligenti”, dotati di telecamere funzionali alla videosorveglianza in materia di sicurezza; a questo si aggiungerà l’implementazione di telecamere per la videosorveglianza con riferimento ai rifiuti».
Sono state riscontrate problematiche nel corso dell’installazione delle apparecchiature?
«Non ci sono state particolari criticità; attualmente però stiamo valutando come rendere gestibili in un’unica soluzione tutte le telecamere, sia quelle deputate alla viabilità, sia quelle deputate alla sorveglianza in tema di rifiuti urbani, sia quelle impiegate per la sicurezza sul territorio. L’obiettivo è fare in modo che tutto il materiale video e le immagini siano processati dalla centrale operativa della polizia locale».
COME FUNZIONA LA GESTIONE DEI RIFIUTI A MONZA
La tariffazione puntuale prevede il monitoraggio della frazione indifferenziata dei rifiuti per utenze domestiche e non domestiche. Un codice (leggibile sia sul sacco, sia sui masselli) viene letto dagli operatori tramite un sistema con braccialetto elettronico e poi inserito sulla piattaforma informatica per consentire il tracciamento dei sacchi.
Secondo il nuovo sistema, il mancato ritiro da parte dei cittadini del materiale per il conferimento (i sacchi provvisti di chip, per esempio) può comportare inevitabilmente un rischio di aumento dell’abbandono dei rifiuti. Per questo è importante, a monte, che i cittadini si registrino negli elenchi per la tassazione dei rifiuti (Tari), così da ricevere il sacco rosso. Senza dimenticare la regolare tenuta degli elenchi stessi da parte del Comune.