Popstar e riconoscimento facciale: il caso di Taylor Swift a Pasadena

Riconoscimento facciale
Riconoscimento facciale ai concerti

Tra gli effetti collaterali sgraditi della fama c’è quello dei fan, che possono diventare pericolosi o nel migliore dei casi molesti. Proprio per evitare i numerosi stalker che la assediano, Taylor Swift ha posizionato un sistema di riconoscimento facciale nell’area di un proprio concerto in California, al Rose Bowl Stadium di Pasadena. Non a caso, visto che lo Stato della West Coast è tra quelli (la maggioranza) che in Usa non pongono restrizioni all’impiego di questa tecnologia. Secondo Rolling Stone, si è trattato di un chiosco video dove i fan potevano vedere immagini delle prove.

A loro insaputa però venivano anche fotografati, le fotografie inviate presso una centrale di analisi a Nashville che incrociava i dati dei loro volti con quelli delle centinaia di stalker noti della star. Un impiego che pone diversi dubbi sulla privacy, poiché le immagini vengono carpite attirando i fan e senza avvertirli, e nemmeno si specifica quanto tempo le immagini vengono trattenute e da chi, o in pratica quale azione viene messa in atto nel caso un volto collimi con quello di uno stalker.

Il riconoscimento facciale comunque viene già usato per migliorare la sicurezza in occasione di grandi eventi, come i concerti, per esempio al Madison Square Garden a New York, e nel prossimo futuro potrebbe essere impiegato anche per velocizzare i controlli di sicurezza in ingresso, visto che cominciano ad apparire sul mercato sistemi capaci di riconoscere un volto anche in movimento: è uno dei servizi offerti dalla start-up texana Blink Identity.

 

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