Radio ed emergenza nell’era 5G. Come cambierà la comunicazione in ambito critico ed emergenziale? Quali gli scenari della quinta generazione della connettività per la sicurezza pubblica? L’intervista a Sirio Magliocca, presidente e a.d. di Motorola Solutions Italia
«Le persone hanno necessità di comunicare durante qualsiasi attività e in ogni situazione». A sottolinearlo è Sirio Magliocca, presidente e amministratore delegato di Motorola Solutions Italia, intervistato nell’headquarter di Largo Richini a Milano qualche giorno prima delle celebrazioni dei 90 anni di anzianità societaria del Gruppo.
«La voce è la base mandatoria di qualunque sistema di comunicazione in ambito critico ed emergenziale. E tutt’oggi, nel cuore dell’era digitale, non è pensabile sostituire la comunicazione voce con alcuno standard o lista di azioni predefinite». Un principio che Magliocca conferma con un’altra evidenza: «Per un poliziotto la radio è la “line of life” (la definizione è di matrice anglosassone), è la “linea della vita”, ed è considerata più importante dell’arma stessa. La comunicazione radio è sempre una comunicazione di gruppo, governata dal PTT, “Push-To-Talk”, il pulsante di trasmissione che crea la gerarchia delle comunicazioni nell’emergenza: chi parla ha la priorità».
Arriva il 5G: la trasformazione digitale
La gestione della voce ha un limite, la latenza, ossia il ritardo nella risposta. E il digitale? «La voce non è sufficientemente chiara». Ed ecco il punto di incontro o, meglio, l’integrazione perfetta: «È in atto una profonda trasformazione - spiega - L’avvento della tecnologia digitale ha permesso di adottare una serie di ‘feature’ che prima, in ambito analogico, non erano ipotizzabili. Circa trent’anni fa noi abbiamo dovuto creare una lingua digitale, ma l’evoluzione attuale ci consente di realizzare soluzioni più performanti a un costo più contenuto». Non solo. La digitalizzazione in sé per sé è una rivoluzione: il mondo comunica in digitale grazie alla standardizzazione, che mette in relazione oggetti, dispositivi e persone. La diffusione dell’elettronica di consumo ha permesso l’integrazione di sistemi e funzioni come mai prima. Cosa comporterà, dunque, in concreto il salto al digitale?
«Oggi - sottolinea il manager - tutto il mondo sta andando verso il 5G, ossia la quinta generazione della connettività. La tecnologia 5G abbatterà i muri della velocità di accesso e dei ritardi nel trasferimento delle informazioni, garantendo affidabilità dei collegamenti, numero elevato di terminali connessi e, non da ultima, tutta l’energia necessaria per le comunicazioni stesse».
Nell’era dell’iper-connessione
Il 5G si profila, dunque, come il salto verso l’iper-connessione, paradigma che siglerà la svolta su larga scala di tecnologie che utilizzano intelligenza artificiale, realtà aumentata e virtuale, e che - soprattutto - rivoluzionerà il terreno sul quale abbiamo seminato le basi dell’Internet of Things, consentendone la vera e totale espressione. «È lo scenario che prelude al compimento del concetto di smart & safety city, città in cui consumi ed energia saranno ottimizzati grazie allo sviluppo delle reti per l’IoT, servizi e comunicazioni saranno efficientati all’ennesima potenza con, in prima linea, il fattore “sicurezza” - delle persone, delle strutture, delle infrastrutture - e la gestione delle emergenze».
Public Protection and Disaster Relief
«Il World Radio Forum - prosegue Sirio Magliocca - ha rilasciato a livello mondiale un accordo di definizione sull’utilizzo del Public Safety LTE, ossia banda larga 4G e 5G per le Forze dell’Ordine, esteso a tutti gli enti di pubblica emergenza. È il PPDR - Public Protection and Disaster Relief, che permette di creare e trasmettere comunicazioni dati inter-forze, inter-regionali e inter-enti, quindi in grado di interagire con i sistemi stessi come i dispositivi IoT creati, per esempio, per il mondo consumer. Il tutto legato a uno specifico settore di frequenze che oggi, in Europa, è utilizzato dalle televisioni broadcast, con la banda a 700 mega: frequenze che saranno liberalizzate entro il 2020, con probabile estensione al 2022. Ogni singolo Stato potrà riservare una parte di queste frequenze al servizio di PPDR per gli enti di pubblica emergenza».
La visione
«Le Forze dell’Ordine continuano (e lo faranno anche in futuro) a utilizzare sistemi di comunicazioni radio con la tecnologia Tetra o con DMR, perché sono tecnologie molto consolidate e con coperture territoriali molto estese. Le difficoltà principali, come emerso anche dalla nostra esperienza come fornitori tecnologici per la Croce Rossa Italiana (circa 14 mila utenti su tutto il territorio nazionale) sono per lo più legate al deployment, alle tempistiche, all’identificazione degli enti da coinvolgere nelle sperimentazioni, al rapporto costi-benefici». (...)
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