In questi mesi la parola Sicurezza è diventata un must. Nostro malgrado abbiamo capito quanto sia fondamentale avere a disposizione un piano di azione globale che tenga conto dell’eventuale rischio e preveda una serie di protocolli di azione. Oggi questa visione finalmente c’è, ma purtroppo ci siamo arrivati dopo esserci fatti male.
Security: nuovi spunti di riflessione
Questo periodo storico può contribuire, con la sua potente sferzata, a metabolizzare due concetti che, per diversi motivi (fatalità, inerzia, paura, abitudine, ecc.), spesso sono stati accantonati: “può succedere” e “si può fare”. Il mondo della security, nato ormai 50 anni fa in Italia e sviluppatosi con segnali sempre incoraggianti negli ultimi periodi – anche di difficoltà oggettiva e diffusa – si è evoluto, focalizzando le sue risorse sui servizi a valore aggiunto, vero punto chiave dello sviluppo di soluzioni di Security sempre più customizzate sull’esigenza dell’utente e sempre meno “generalizzate” su mercati di riferimento.
Professionalità, certificazioni, qualità: il nuovo modello degli operatori della sicurezza
Dalle riflessioni fatte in sede associativa sono nati molti spunti su cui invitiamo a riflettere tutto il comparto. Spunti che ci consentono di andare “oltre” e ci permettono di immaginare quali saranno i punti portanti del futuro di questo settore. Uno su tutti? Creare un modello che renda visibili e premi gli operatori che investono in formazione, in credibilità e lavorano secondo le regole della buona tecnica. Vediamo in quale modo.
Un approccio win-win
In primis, le tecnologie di sicurezza, grandi protagoniste nel supporto all’emergenza pandemica sono risultate “abilitanti”, facilitandone i processi di sicurezza, ma sono anche state “abilitate” dall’emergenza stessa; la filiera vive un’occasione unica e difficilmente ripetibile: Aziende, Professionisti, Associazioni, Enti Certificatori e Normatori, che si sono sempre occupati di “gestione della crisi”, “resilienza”, “piani di protezione e intervento”, “contenimento del danno”, “ripristino dell’operatività”, possono oggi essere considerati interlocutori di riferimento e sono quindi visibili agli utenti.
Temi quali professionalità, certificazioni, qualità, oggi possono essere vissute dal mercato come garanzie di sicurezza, in un approccio win-win, attivando così un volano virtuoso sull’utilizzo delle tecnologie di sicurezza. L’obiettivo primario rimane quindi quello di essere riconosciuti, dalle diverse Associazioni di settore, dai relativi professionisti, ma soprattutto dal mercato di riferimento, come centro di competenza informativo e formativo, che ha anche la missione di “guidare” tale cambiamento nel rispetto della professionalità, delle regole e della migliore “visione” sugli sviluppi futuri della tecnologia e del mercato. Come conseguenza di questo “nuovo” approccio agli attori della filiera e ai loro tratti distintivi, diventa “premiante” l’attività di servizio che l’operatore professionale di Security (sia esso installatore, system integrator, distributore specializzato o produttore) svolge nei confronti del cliente e del bisogno da esso manifestato.
Sicurezza: la professionalità in crescita
Quello dei “servizi” (Manutenzione, vendita, installazione, assistenza) è un mondo dove è sempre più difficile “improvvisare” competenze presunte, o addirittura inesistenti. Ovviamente, la logica del minor prezzo è ancora un grosso “minus” per tutto il comparto, tuttavia la filiera sta andando verso una precisa direzione: quella del riconoscimento delle competenze. Molte sono le iniziative messe in campo e – sono felice di dirlo – quasi tutte condivise dalla maggior parte di enti e associazioni che insistono su questo comparto. Il messaggio viene amplificato da una voce sempre più all’unisono.
Sta per essere ultimato il lavoro, svolto in sede UNI, che ha coinvolto pressoché tutte le associazioni e gli enti di settore, per redigere una normativa che fissi i criteri minimi di professionalità per gli operatori del settore Security (Antintrusione, Controllo accessi, Videosorveglianza), che si collega perfettamente con l’aggiornamento – anche questo in dirittura di arrivo – della principale Normativa italiana per la progettazione e l’installazione dei sistemi di allarme.
ANIE Sicurezza: pronti al cambiamento e alle sfide
Come presidente ANIE Sicurezza, insieme a tutti nostri associati, siamo impegnati a monitorare e se possibile “governare” i processi e le evoluzioni appena descritti, da un punto di vista tecnologico, normativo, degli equilibri tra gli attori in gioco e dei processi da ridefinire. Il nostro compito è quello di tutelare e valorizzare tutta la filiera della sicurezza garantendone la qualità. Come sempre, nelle fasi di grande cambiamento, la sfida principale per mantenere lo spazio di mercato è quella di essere preparati. La tecnologia non può sostituire in toto l’uomo, ma è un potentissimo mezzo di supporto alle decisioni. Le Aziende devono comunque avere competenze software digitali, seppur coniugate nel loro ambito di riferimento, che comunque rimane la Sicurezza fisica.