Qualche anno fa, gli aeroporti di Palermo e Fiumicino balzano al centro della cronaca per due incidenti, entrambi in fase di atterraggio, che mettono in crisi il sistema dei soccorsi. Dopo i fatti, il Ministero degli Interni avvia una serie di sperimentazioni e attiva un nuovo protocollo. Entrano in campo l’alta tecnologia e l’esperienza di un’azienda italiana
Il primo caso: aeroporto di Palermo
Gli antefatti. 2010. Aeroporto di Palermo. Un incidente in fase di atterraggio porta fuori pista a Punta Raisi il volo IV 243 della Windjet (aeromobile Airbus A319). 123 passeggeri, un bambino sotto i due anni e sei membri dell’equipaggio devono la vita a una questione di centimetri.
La consulenza svolta da due professori universitari, Luigi La Franca e Caterina Grillo, ricostruisce il caos del dopo incidente: i soccorsi in ritardo, i Vigili del Fuoco che non sanno dove andare e trovano l’aereo dopo 22 minuti, i mezzi di soccorso bloccati fuori dall’aeroporto, i passeggeri che raggiungono l’aerostazione a piedi e che avvisano la polizia per telefono. Durante i soccorsi, persino le comunicazioni via radio tra la torre di controllo e i Vigili del Fuoco funzionano male.
Il secondo caso: aeroporto di Fiumicino
2013. Aeroporto di Fiumicino. Un altro incidente in fase di atterraggio. I piloti non riescono a tenere in assetto l’aereo Carpatair (aeromobile ATR 72-500 - 212A) che, atterrato sulla fusoliera, va fuori pista: il bilancio è, fortunatamente, di soli 4 feriti lievi tra i 50 presenti a bordo. L’Agenzia Nazionale per la Sicurezza del Volo afferma che è stato il comportamento del primo pilota a provocare gli eventi che hanno portato all’incidente: il comandante, nonostante i ripetuti avvertimenti della torre di controllo del Leonardo da Vinci sulla forza del vento (al limite consentito per gli ATR 72), ha deciso di procedere all’atterraggio, mantenendo una velocità troppo elevata e toccando terra troppo violentemente.
I Vigili del Fuoco, chiamati subito dopo l’incidente, impiegano circa 10 minuti per giungere sul luogo (che si trova proprio di fronte alla stazione numero 1 dei Vigili del Fuoco, a circa 400 metri in linea d’aria). Il ritardo pare dovuto al fatto che i Vigili del Fuoco intervenuti non “avessero piena cognizione” di dove fosse il luogo indicato, oltre al fatto che la torre di controllo si era limitata a dare informazioni generiche, senza fare riferimento alla GRID-MAP.
Il nuovo sistema: scende in campo A.ST.I.M.
Questi sono i due eventi che hanno spinto il Ministero degli Interni, rispetto al Corpo dei Vigili del Fuoco, a dotarsi di un sistema in grado di gestire le emergenze in ambito aeroportuale dando il via a un serie di sperimentazioni che - avviate dopo il caso di Palermo e intensificate dopo quello di Fiumicino - culminano nella digitalizzazione completa della gestione delle emergenze, corrispondente alle linee guida di FAA (Federal Aviation Administration, AC No. 150/5210-19A del 12/06/09), NFPA (National Fire Protection Association 414), ICAO (International Civil Aviation Organization, doc 9137 Airport Services Manual Part 1 Rescue and Fire Fighting e doc 9137 Airport Services Manual Part 7 Airport Emergency Planning).
Ed è qui che entra in campo A.ST.I.M., azienda italiana specializzata in prodotti, sistemi, servizi e soluzioni integrate ad alta tecnologia atte a rispondere alle esigenze di difesa, protezione e sicurezza di Governi, Istituzioni e Forze Armate, cittadini e comunità, in ogni possibile scenario di intervento: cielo, mare, terra e cyberspazio.
A.ST.I.M. interviene fornendo Thermonav ® DEVS, sistema di tipo net-centrico, con data-link completamente digitalizzati, ideato per la gestione delle emergenze e il supporto delle attività aeroportuali compresa la gestione del triage post incidente.
Le versioni, negli anni, sono state costantemente e opportunamente aggiornate, anche grazie al prezioso contributo tecnico del corpo nazionale dei Vigili del Fuoco che, in seguito, ha acquistato tale sistema per dotare ulteriori 10 aeroporti italiani: Bergamo, Bologna, Catania, Milano (Linate e Malpensa), Napoli, Pisa, Roma (Ciampino), Torino (Caselle) e Venezia.
Thermonav DEVS: la tecnologia
Thermonav ® è il brand che rappresenta una famiglia di prodotti e si declina in DEVS (sistema installato sui veicoli) e RTLS (montato sulle persone).
Thermonav ® DEVS è un sistema di tipo net-centrico, ossia utilizza le infrastrutture di rete per condividere le informazioni. Le elevate performance della soluzione consentono di ridurre i tempi di risposta in relazione ad alcuni difficili aspetti relativi alla scarsa visibilità, ossia:
• localizzare l’area d’interesse;
• navigare verso di essa;
• evitare ostacoli, pericoli e localizzare persone;
• aumentare il livello di comprensione della situazione in prossimità del mezzo e del luogo dell’incidente;
• aumentare il livello di comprensione rispetto la gestione complessiva dell’emergenza e l’evoluzione della stessa, a partire dal momento di avvio delle attività di soccorso.
Ad altissime prestazioni operative, è utilizzabile sia a bordo dei veicoli come auto, pick-up, furgoni e camion, sia a bordo di unità navali, elicotteri o aerei, nonché presso le sale operative. Tutto tramite la stessa interfaccia GUI (Graphical User Interface).
Thermonav ® DEVS è modulare, scalabile e composto da elementi hardware e software di ultima generazione. Pertanto, consente di predisporre sui veicoli anche configurazioni non complete, senza che questo pregiudichi in alcun modo l’operatività generale del sistema. I singoli moduli, infatti, hanno funzionalità indipendenti dagli altri: questo grazie all’utilizzo di hardware interconnessi fra loro per mezzo di rete ethernet oppure di link seriali, dunque tutti digitalizzati. (...)
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