Come visto nel corso della fiera Euroshop di Düsseldorf, in ambito commerciale è sempre più diffusa la tendenza a coniugare la protezione delle merci con lo svolgimento di mansioni in aiuto dei retailer: inventario, conti alla cassa automatica, individuazione di capi fuori reparto o prodotti in scadenza.
La fiera Euroshop di Düsseldorf (26 febbraio-2 marzo 2023) ha offerto l’occasione per lanciare uno sguardo su come la sicurezza viene declinata in ambito retail. Si tratta di un contesto in cui è importante proteggere i beni in vendita senza intimorire i clienti ben intenzionati e, allo stesso tempo, scoraggiare i potenziali ladri. La protezione degli articoli parte dalla fonte, da quando vengono prodotti, e li segue nel viaggio fin sullo scaffale, perché gli ammanchi si verificano anche nel percorso dal produttore al negozio.
Tecnologia RFID, protezione via antenna
Tra le proposte per la protezione, si possono segnalare i sistemi di Check Point Systems con tecnologie diverse, dalla sorveglianza elettronica in radiofrequenza, con le antenne RF, fino all’etichettatura con i tag RFID, sempre rilevati dalle antenne. Si tratta di sistemi che oltre a proteggere i beni, aiutano i retailer a gestire in modo più efficiente l’inventario, giovando quindi anche alla redditività dell’impresa.
La tendenza principale vista a Euroshop è proprio quella di inserire in negozio strumenti polifunzionali, che svolgono insieme più compiti utili: non solo segnalano i furti, ma si occupano dei conteggi alla cassa automatica, di identificare i capi fuori reparto nel tessile e i prodotti in scadenza nel food (soluzione RFreshID).
Tracciabile dall’azienda al negozio
L’antitaccheggio modulare Sfero RFID as EAS si rivolge invece al settore abbigliamento, adattandosi alle esigenze specifiche del negozio: permette infatti di definire varchi molto ampi (fino a 8 metri) grazie alle antenne laterali e a soffitto del dispositivo; più il varco è ampio, minore è il disturbo per i clienti.
Inoltre, l’uso della tecnologia RFID si estende ora a prodotti prima difficili da proteggere a causa di ostacoli tecnici, come le bottiglie: con il tag BottleID è infatti possibile andare a tenere sotto controllo addirittura la singola bottiglia (e non solo, per esempio, la confezione da sei), andando a contrastare non solo il mercato grigio delle bevande alcoliche, ma anche quello di profumi e integratori, che presentano problematiche analoghe. In pratica, è possibile seguire il viaggio di ciascun prodotto e verificare, una volta uscito dall’azienda e spedito al cliente, dove viene effettivamente venduto.
La tecnologia RFID viene utilizzata anche a scopo ecologico, per tracciare le stoviglie riutilizzabili. Tutte le informazioni convergono poi in un cloud, nel quale il software, proposto con la formula “as a service”, permette di elaborarle in modo utile a seconda della finalità. Si tratta di sistemi che si inseriscono senza complicazioni in quelli già impiegati in store per il reporting.