Brancolando nel buio

I sistemi nebbiogeni generano una coltre di nebbia artificiale che disorienta rapidamente gli intrusi impedendo furti, rapine e vandalismi. Rappresentano un’alternativa ai tradizionali sistemi antintrusione oppure un upgrade? Come si collegano all’impianto antifurto già esistente? Sono pericolosi e dannosi per gli ambienti?  

I sistemi nebbiogeni rappre­sentano un deterrente molto efficace per furti, rapine e van­dalismi, sia in ambito commer­ciale sia in ambito residenziale. La loro funzione principale è quella di nebulizzare un composto nebbiogeno contenuto in una caldaia non appena la centra­lina di comando rileva un’intrusione nell’am­biente da proteggere (per esempio, un negozio, un magazzino oppure una o più stanze di casa). L’erogazione è talmente rapida, sequenziale (vari spari da 30-60 secondi) e corposa da permette­re di saturare l’ambiente con la nebbia in pochi secondi, così da disorientare il malintenzionato (visibilità zero), impedirgli di compiere azioni criminose e costringerlo alla fuga.

Purtroppo, questi sistemi sono ancora poco dif­fusi sia per la scarsa conoscenza dell’argomento da parte degli installatori sia per il proliferare di false credenze. C’è chi afferma che i nebbiogeni sono tossici e lasciano residui oleosi che danneggiano gli ar­redi (in casa) e le merci esposte (nei negozi), chi li considera alternativi agli impianti antifurto e quindi poco efficaci per prevenire le intrusioni. Senza contare le fake news riguardanti i costi d’installazione e manutenzione (ritenuti proibi­tivi anche se in realtà non lo sono), le difficoltà di taratura e configurazione (operazioni banali per un qualsiasi installatore preparato) e l’in­compatibilità con determinati ambienti come le abitazioni (assolutamente falsa).

Prima di affrontare l’argomento nel dettaglio e conoscere le differenze rispetto ad altre tipologie di deterrenti (come i fumogeni), le possibili integrazioni con i sistemi antintrusione tradizionali e i trucchi del mestiere (posizionamento, installazione e configurazione), è importante sapere come sono fatti i nebbiogeni e da cosa sono composti.

Esplorando nella nebbia

I sistemi nebbiogeni sono composti da pochi e semplici elementi ospitati in un box simile a uno scaldabagno da fissare a parete o soffitto, progettati e tarati ad hoc per garantire i migliori risultati in termini di deterrenza.

Gli elementi che compongono il nebbiogeno sono:
• caldaia
• schede elettroniche
• alimentazione di backup
• pompa per prelevare il liquido dai serbatoi e iniettarlo ad alta pressione nello scambiatore della caldaia
• ugello (quello orientabile permette anche di correggere eventuali errori o vincoli di installazione)

L’elemento principale è la caldaia, dotata di resistenze elettriche per riscaldare il composto nebbiogeno e ottimizzarne la nebulizzazione al momento dello sparo. Sono inoltre presenti una o più schede elettroniche che governano il funzionamento della caldaia e che si interfacciano a sensori trigger (contatti, rilevatori ecc.) oppure direttamente alla centrale antintrusione, un sistema di alimentazione di backup in caso di blackout accidentale o forzato (come negli antifurti), una pompa che preleva il liquido dai serbatoi (taniche o sacche) e lo inietta ad alta pressione nello scambiatore della caldaia dove viene nebulizzato e sparato all’esterno da un ugello anti-sabotaggio.

I nebbiogeni con bombole già in pressione non richiedono pompe aggiuntive e assicurano una maggiore reattività e velocità dello sparo. La quantità di liquido generata è tuttavia inferiore rispetto ai sistemi con pompa esterna: ecco per­ché i primi sono idonei per ambienti di dimensio­ni piccole e medie mentre i secondi per quelli più grandi (ampi spazi commerciali, magazzini ecc.).

Sia la caldaia sia l’ugello devono essere proget­tati, tarati e scelti in base alla cubatura dell’am­biente da proteggere, così da minimizzare i tempi di saturazione e assicurare la massima tempestività d’intervento del sistema, in partico­lare verso le zone che richiedono una protezione prioritaria come le scaffalature e le vetrine che ospitano articoli pregiati.

Alcuni sistemi adottano uno o più ugelli fissi (per la copertura multi-zona), altri ne utilizzano uno solo orientabile (copertura singola zona) che permette anche di correggere eventuali errori o vincoli d’installazione.

La ricetta del composto nebbiogeno

Il liquido nebbiogeno è composto da elementi volatili (ovvero che non lasciano alcun tipo di residuo), ecologici e totalmente innocui per per­sone, animali, oggetti, arredi e attività “sensibili” come gli ambienti dedicati al food (per esempio, i laboratori alimentari).

La miscela comprende vari ingredienti come acqua, aromi, glicole alimentare a cui si ag­giungono altri elementi segreti (spesso coper­ti da brevetto) dosati tra loro per ottimizzare la distribuzione della nebbia, massimizzare la densità e la permanenza nell’ambiente tenendo conto delle specifiche della pompa utilizzata.

La densità e la durata della coltre nebbiosa artifi­ciale sono due elementi chiave che determinano il grado di efficacia di un sistema nebbiogeno. Se il composto è poco denso, non è in grado di sa­turare perfettamente l’ambiente, lasciando così un minimo di visibilità al ladro per compiere il furto e fuggire. Lo stesso discorso si può appli­care quando il composto è molto denso, ma lo sparo inadeguato per colpa delle specifiche della pompa o della bombola. Il risultato ottimale si raggiunge quando la densità, la diffusione e la durata del liquido nebbiogeno sono perfettamen­te equilibrati tra loro, così da bloccare rapida­mente l’azione del ladro (saturazione totale entro 30-50 secondi) e disorientarlo per diversi minuti (anche fino a 10-15), possibilmente fino all’arrivo delle forze dell’ordine o dei vigilantes.

La densità e la durata della coltre nebbiosa artificiale sono due elementi chiave che determinano il grado di efficacia di un sistema nebbiogeno. Se il composto è poco denso, non è in grado di saturare perfettamente l’ambiente, lasciando così un minimo di visibilità al ladro per compiere il furto e fuggire. Lo stesso discorso si può applicare quando il composto è molto denso, ma lo sparo inadeguato per colpa delle specifiche della pompa o della bombola

In casi particolari è possibile amplificare l’effetto barriera del composto nebbiogeno installando una o più lampade stroboscopiche. I lampi di luce ad altissima frequenza generati da queste lampade si riflettono infatti attraverso le mole­cole d’acqua presenti nel composto nebulizzato, incrementando l’effetto sorpresa e paralizzante.

Stand-alone o integrato nel sistema antintrusione

I circuiti elettronici presenti nel box del sistema nebbiogeno svolgono molteplici funzioni: coman­dano la caldaia e la pompa (se presente), rilevano la temperatura e il livello del liquido nebbiogeno, notificano lo stato operativo (tramite pannel­lo Led, notifiche push ecc.), regolano i tempi di erogazione della nebbia in base alle dimensioni o alla forma del locale.

I circuiti elettronici presenti nel box del
sistema nebbiogeno comandano la
caldaia e la pompa (se presente), rilevano la temperatura e il livello del liquido nebbiogeno, notificano lo stato operativo (tramite pannello Led, notifiche push ecc.), regolano i tempi di erogazione della nebbia in base alle dimensioni o alla forma del locale.

Gli stessi circuiti servono anche a interfacciare il sistema con qualsiasi centrale antintrusione at­traverso gli ingressi e le uscite standard, normal­mente aperte/chiuse, open collector oppure sotto tensione. Di norma i comandi di funzionamento sono due: “Armo”, per mantenere vigile il sistema, e “Sparo”, per attivare l’erogazione della nebbia al verificarsi di determinate condizioni (sistema antintrusione in stato d’allarme).

L’abbinamento tra il sistema nebbiogeno e quello antintrusione rappresenta l’optimum per una copertura totale e affidabile di tutte le fasi dell’a­zione criminosa. Mentre l’antifurto agisce prima dell’intrusione vera e propria grazie alla prote­zione perimetrale (contatti, rilevatori a tenda o microonde ecc.) e dopo (volumetrica) senza però disturbare eccessivamente il ladro (suono sirena), il nebbiogeno agisce nella fase “calda” del furto, della rapina o dell’atto di vandalismo, impedendo all’intruso di portare a termine le proprie azioni criminose.

I sistemi nebbiogeni possono anche operare in totale autonomia se attivati manualmente con il pulsante antirapina/antipanico o automati­camente tramite sensori esterni (PIR, contatto magnetico ecc.). Se connessi a Internet, possono anche essere gestiti da remoto grazie al cloud e inviare notifiche sugli smartphone.


STOP ALLE FAKE NEWS!

La sirena dell’antifurto è più efficace
del nebbiogeno

FALSO. Mentre la sirena attira l’attenzione del vicinato senza impedire il furto, il nebbiogeno satura l’ambiente con un effetto sorpresa (spesso paralizzante), impedisce al ladro di compiere le proprie azioni criminose e lo costringe alla fuga, come dimostrano numerosi studi. Il risultato ottimale si ottiene combinando l’azione preventiva dell’impianto antintrusione con quella attiva del nebbiogeno.

Il nebbiogeno è tossico, rovina gli oggetti e gli arredi

FALSO. Il liquido nebbiogeno è composto da elementi volatili, ecologici e totalmente innocui per persone, animali, oggetti, arredi e attività “sensibili” come gli ambienti food. Terminata la sua azione non lascia alcun tipo di residuo e, di norma, non richiede nemmeno la ventilazione dell’ambiente.

Basta indossare un visore a infrarosso per vedere nella nebbia

FALSO. I visori a infrarossi sono inefficaci, perché le stesse molecole d’acqua del composto nebbiogeno generano una rifrazione ottica che impedisce il rilevamento dell’emissione dei raggi con questa lunghezza d’onda.

Il nebbiogeno funziona bene solo in ambienti piccoli

FALSO. I produttori di sistemi nebbiogeni offrono soluzioni a partire da soli 100 m3 (6x6x3 metri) - per piccoli ambienti come stanze di abitazioni, uffici e piccoli negozi - fino ad arrivare a oltre 4.000 m3 (magazzini, depositi ecc.). Tenuto conto che la copertura ottimale deve saturare rapidamente l’ambiente con uno o più spari da 30-60 secondi, è compito del progettista analizzare ogni singolo parametro (cubatura e forma della stanza, presenza di corridoi ecc.) per scegliere il prodotto più idoneo.

Nebbiogeni e fumogeni sono la stessa cosa

FALSO. I sistemi nebbiogeni non vanno confusi con i fumogeni perché la composizione e il meccanismo di generazione sono completamente differenti, così come pure l’efficacia e gli effetti collaterali. Il fumogeno sfrutta una combustione pirotecnica che genera una coltre di fumo a base di incenso con coloranti. È più economico e consuma meno energia rispetto al nebbiogeno, ma il fumo generato è poco compatto, denso e persistente, copre volumi ridotti (circa 100 m3) ed è anche tossico e pericoloso (esplosivo).

• I nebbiogeni sono molto costosi

PARZIALMENTE FALSO. I costi iniziali e di gestione di un sistema nebbiogeno, soprattutto per quelli ad alta efficienza energetica, sono ormai compatibili con la maggior parte dei budget - e comunque irrisori se confrontati con i danni economici causati da furti e rapine in abitazioni, negozi, garage, uffici e magazzini, sia per l’asportazione di merci, valori e impianti sia per l’interruzione di qualsiasi attività lavorativa e commerciale.

• I nebbiogeni sono brutti e ingombranti

FALSO. Esistono in commercio soluzioni compatte e di design facilmente mimetizzabili anche nei contesti abitativi più moderni ed eleganti, da fissare a parete, soffitto oppure all’interno di controsoffitti, armadi ecc.

• L’installazione del nebbiogeno è lunga e complicata

FALSO. Installare un sistema nebbiogeno è più semplice e veloce rispetto a un impianto antintrusione, se la fase di progettazione e scelta dei componenti è stata eseguita con attenzione.

• Il mercato dei nebbiogeni non decollerà mai

FALSO. Anche se ancora limitato e di nicchia, il mercato dei sistemi nebbiogeni ha enormi potenzialità di crescita perché il nebbiogeno rappresenta l’unico mezzo legale e veramente efficace per contrastare furti e rapine nel momento stesso in cui vengono compiuti in attesa dell’intervento delle forze dell’ordine. Tenuto conto che il nebbiogeno si integra perfettamente con qualsiasi impianto antintrusione già esistente, gli installatori possono contattare i vecchi clienti e proporgli un upgrade e un programma di interventi di manutenzione in contemporanea a quelli della centrale antifurto, così da ottimizzare i tempi di lavorazione.

• Il nebbiogeno serve solo a impedire furti
e rapine

FALSO. Alcuni produttori propongono soluzioni multiuso 5-in-1 per applicazioni di sicurezza, igiene e sanità. Basta sostituire la sacca di fluido in dotazione per trasformare il nebbiogeno in un sistema per la disinfezione di ambienti, igienizzante per aria e superfici, insetticida per insetti volanti e striscianti, sia in ambito professionale sia in ambito domestico.

 

 

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