Dalla rete di Installatori Partner all’offerta di soluzioni, passando per analisi di mercato e Internet of Things: insieme a Ermanno Lucci e Luca Boschetti - rispettivamente Residential Market & Communication Manager e Direttore vendite Daitem - fotografiamo un’azienda che ha fatto dell’attenzione, da un lato, all’installatore e, dall’altro, alle esigenze del cliente finale, il proprio asse di equilibrio.
Lo scorso giugno, si è tenuta la decima edizione della Convention Installatori Partner Daitem. Quale valenza assume, per voi, questo appuntamento, divenuto ormai “storico”?
Ermanno Lucci
La Convention - che organizziamo con cadenza biennale - rappresenta una preziosa occasione di incontro e di confronto con i nostri Installatori Partner. Quest’anno, in particolare, abbiamo voluto condividere con loro alcune precise dinamiche del settore, con l’obiettivo di renderli consapevoli di “come” - e, soprattutto, di “dove” - sta andando il mercato, aprendoli al punto di vista dell’utente finale, ai suoi bisogni attuali di sicurezza, alle sue mutate esigenze.
E “dove” muove il mercato residenziale?
Ermanno Lucci
Sta vivendo la spinta evolutiva più forte degli ultimi dieci anni. Passaggio - questo - di cui dobbiamo sapere cogliere tutte le opportunità. Che cosa sta cambiando? Il concetto di “smart home” sta rivoluzionando anche il modo di concepire la sicurezza residenziale. Oggi, l’impianto di allarme non è più qualcosa a sé stante, ma è parte di un sistema più grande, volto al comfort e al benessere di chi abita la casa. E, all’intero dello stesso sistema di sicurezza, l’integrazione è sempre più marcata. In base alle specifiche esigenze del singolo cliente, vengono - ad esempio - concepite soluzioni di antintrusione, videosorveglianza e automazione, perfettamente integrate. Poi ci sono le applicazioni Internet e i collegamenti al Cloud che, negli ultimi anni, hanno aperto scenari nuovi per quanto riguarda il controllo e la gestione da remoto. L’installatore che non è in grado di stare al passo, fermandosi di fronte alle difficoltà iniziali, tipiche di ogni processo di cambiamento, perde importanti occasioni di business.
Facciamo un passo indietro: come nasce la rete di Installatori Partner Daitem e come si è evoluta nel tempo?
Luca Boschetti
Il progetto è nato nel lontano 1996 con un'idea ben precisa: il concetto di fidelizzazione porta valore aggiunto sia alle parti che si fidelizzano, sia alla “soluzione” che si va a proporre al cliente. Poi, nel corso degli anni, la rete è cresciuta dal punto di vista numerico, qualitativo e in termini di capillarità, contando, oggi, 400 aziende di installazione, con specializzazioni e profili diversi. E per questo 2016 ci siamo fissati due obiettivi: consolidarla e condurla a un’ulteriore espansione, raggiungendo quota 450. Il nostro obiettivo a lungo termine? Arrivare, nel 2020, con un network di 600 aziende a livello nazionale.
Qual è, in questo momento, l'offerta dedicata ai vostri Partner?
Luca Boschetti
È un’offerta in evoluzione. In particolare, sono tre gli aspetti funzionali sui quali stiamo lavorando e sui quali intendiamo continuare a intervenire anche in futuro.
Di quali aspetti si tratta?
Luca Boschetti
Innanzitutto, la gestione del sistema attraverso le App. Il secondo punto riguarda, invece, la protezione esterna. Tenere il malintenzionato il più possibile lontano dal perimetro dell’abitazione, bloccarlo prima che raggiunga la porta di ingresso, le finestre e qualsivoglia punto di accesso, rappresenta la richiesta più frequente, più sentita, da parte del cliente finale. L’anello esterno alla residenza, dunque, è un punto estremamente critico. E, in risposta a tale bisogno, Daitem propone una gamma di rivelatori da esterno in grado di offrire una protezione puntuale. Il terzo aspetto riguarda, infine, la video-verifica dell’allarme. L'utente, oggi, non si accontenta più dell’allarme in sé, né della notifica tramite sms. Intende capirne l’origine, il motivo. Vuole sapere e se si tratta di un pericolo reale o di un falso allarme. Noi rispondiamo a questa nuova esigenza attraverso una linea di rilevatori a infrarossi con fotocamera a bordo che, in caso di allarme, scattano una fotografia e la inviano all’utente tramite mms o App. L’obiettivo ultimo è dare una video-conferma dell’evento. Il che si traduce in maggiore tranquillità, maggiore sicurezza per il cliente.
Durante la Convention IPD, sono stati presentati i dati di un’indagine sull’Internet of Things realizzata dal Politecnico di Milano. Che cosa dicono tali dati?
Ermanno Lucci
Secondo l’analisi dell'Osservatorio del Politecnico di Milano riferita al 2015, in Italia sono più di 10 milioni gli oggetti connessi a Internet. E, di tali oggetti, circa il 30% è rappresentato da dispositivi di sicurezza e comfort, dunque sistemi di allarme e telecamere. Si tratta di un dato che non possiamo assolutamente trascurare.
Qual è la strategia Daitem in merito all’IoT?
Ermanno Lucci
Credo che, con l'avvento delle nuove generazioni, la sfera dell’Internet of Things - riferita alla sicurezza - diverrà di uso concreto. Da funzioni “astratte”, che si possiedono ma che non si utilizzano nel quotidiano, si passerà a un utilizzo sempre più diffuso. E noi ci stiamo muovendo verso quella direzione. Con il lancio della piattaforma e-Daitem, infatti, è partito il progetto di connessione dei dispositivi di sicurezza a Internet. E tutto quello che è legato a e-Daitem sta ormai diventando il cuore della nostra offerta Iot.
Paola Cozzi
Responsabile Rivista SICUREZZA