Al centro del mondo della sicurezza in questi ultimi mesi più che mai, la termografia è un terreno in cui la sperimentazione apre a tecnologie sempre più evolute e innovative. Con Alberto Vasta, regional sales manager di Mobotix Italia e Malta, ne indaghiamo i vantaggi e le possibili applicazioni
La termografia è una tecnologia fondamentale per la sicurezza e alcune aziende del settore si stanno spingendo oltre per aprire la strada a soluzioni e applicazioni innovative come le telecamere termiche ibride e la termometria. Abbiamo approfondito la questione con Alberto Vasta, regional sales manager di Mobotix Italia e Malta.
Cosa si intende per “telecamere termiche ibride”?
«Quattro anni fa Mobotix ha ideato la prime telecamere termiche ibride che utilizzano sia la tecnologia termica che quella ottica “megapixel”, ciascuna abbinata a ottiche con apertura focale differente. Per esempio, è possibile catturare con la stessa telecamera sia l’immagine visibile con apertura di 90° sia quella termica da 45°. Questa soluzione è adatta a un’infinità di applicazioni e ambienti, soprattutto in quelli dove la videosorveglianza è vietata H24 oppure consentita ma solo in certe fasce orarie. Con le nostre telecamere ibride possiamo attivare il sensore termico H24, senza rischi per la privacy visto che non rileva i lineamenti del volto, e quello ottico solo nelle eventuali fasce orarie consentite».
Su quali progetti si sta concentrando Mobotix?
«Da tempo stiamo affinando la tecnologia termica con la termica-termometrica, ovvero un passo avanti nel campo delle applicazioni software consentite dai nostri apparati. Questo step evolutivo è fondamentale: oltre a “vedere” il calore in modo passivo, il sensore può misurarlo discriminando fino a 20 temperature differenti all’interno della stessa inquadratura e con soglie di intervento di soli 0,5° C. La tecnologia termica-termometrica è di fondamentale importanza per prevenire gli incendi negli impianti industriali ed i contagi nei controlli sanitari: con una sola termocamera, in tempo reale e con la massima precisione, si monitora il corretto funzionamento di diversi macchinari, ciascuno con temperature di lavoro differenti, oppure si rilevano eventuali stati febbrili di gruppi di lavoratori, clienti e viaggiatori».
Ritenete quindi già obsolete le termocamere tradizionali?
«No. In molte applicazioni come per esempio nel controllo delle aree perimetrali a scopo antintrusione è sufficiente la sola tecnologia termica, eventualmente in abbinamento al secondo sensore ottico delle nostre ibride. In queste applicazioni è utile rilevare il calore prodotto da un corpo “caldo” senza bisogno di misurarne la temperatura. Per limitare i falsi allarmi, le nostre telecamere sono dotate di un software integrato di analisi video intelligente capace di discriminare se il movimento viene generato da un animale o da una persona in base al volume occupato, sia di notte grazie all’emissione termica sia di giorno con l’immagine visibile, facendo scattare una serie di eventi come notifiche via mail, allarmi, avvio registrazione, ecc».
Quali sono le esigenze più curiose che avete risolto con le vostre telecamere?
«La termografica e la termometria permettono di semplificare alcuni processi e garantire quella sicurezza che altre tecnologie non possono offrire. Il titolare di un allevamento di 4.000 maiali ci ha chiesto di poter controllare la temperatura corporea di ogni singolo capo prima di avviarlo alla macellazione, così da evitare di aggiungere antibiotici al mangime di tutti gli animali. La nostra soluzione impiega da una sola telecamera termica, puntata su tutti gli animali e tarata con una temperatura di base di 37° che fa apparire l’immagine totalmente blu. Le macchie di colore rosso e arancio che compaiono nell’immagine identificano chiaramente i capi febbricitanti da sottoporre a controlli più accurati, magari con le nostre telecamere termiche-termometriche (TR). Un’altra importante applicazione riguarda la manutenzione dei pannelli fotovoltaici dei parchi solari più ampi. Una telecamera termica installata su un drone può velocizzare i controlli effettuando un’efficace scrematura attraverso le immagini, di colore blu se il pannello funziona correttamente oppure rosso o arancio se c’è un probabile guasto».
M16 e S16, soluzioni modulari con sensore ottico opzionale e termometria
La gamma Mobotix dedicata alla termografia e alla termometria comprende le serie modulari M16 e S16, entrambe basate sulla piattaforma di sistema Mx6 compatibile H.264 e ONVIF, supporto PoE ed equipaggiabili con obiettivi ottici opzionali ad alta risoluzione con funzione di sovrapposizione Thermal Overlay (termica e ottica). Oltre al design compatto e alle opzioni di montaggio flessibili, le termocamere Mobotix si caratterizzano per le funzioni video intelligenti integrate come MxActivitySensor per il riconoscimento “quasi error free” degli oggetti che si spostano in base alla loro sagoma.
La S16 è una delle termocamere Dual più flessibili sul mercato: al modulo ottico megapixel installabile in modo invisibile possono essere collegati uno o due sensori termici resistenti alle intemperie con cavi sensore lunghi fino a tre metri.
Le versioni TR (Thermal Radiometry) dei modelli M16 e S16 sono dotate di un sensore immagine termico calibrato in grado di misurare la radiazione termica di ciascun pixel in tutta l’area dell’immagine. Questa caratteristica amplia le possibilità di utilizzo e soddisfa la richiesta, sempre più attuale, di strumenti per la rilevazione puntuale delle temperature. I valori di misurazione vengono poi impiegati per innescare automaticamente notifiche, allarmi o uscite di commutazione.