È stata inaugurata ad aprile la nuova control room di Ancona, il cui sistema TVCC conta oltre 400 telecamere per monitorare i principali luoghi della città e le vie di comunicazione più importanti.
Capoluogo delle Marche situato sul promontorio del Monte Conero, Ancona è una città dall’anima mercantile ed è stata sin dall’antichità uno snodo chiave per le attività commerciali: ancora oggi è un crocevia di scambi, grazie al suo rinomato porto. Una città suggestiva, ricca di monumenti e attrazioni, che nel 2023 si è distinta per quanto riguarda la qualità della vita, grazie anche all’impegno dell’amministrazione comunale per garantire massima sicurezza ai cittadini tramite l’utilizzo dei sistemi di videosorveglianza.
Installate per la prima volta nel 2011 in occasione della visita del papa, le telecamere in città hanno superato quest’anno le 400 unità e sono monitorate nel nuovo nucleo di videosorveglianza inaugurato lo scorso aprile.
«Il nostro impegno in termini di sicurezza per la città di Ancona, che quest'amministrazione governa dallo scorso anno, è centrale e interessa in modo trasversale diverse attività di governo (dalla gestione della polizia locale all’urbanistica, al decoro, alla viabilità e alla sosta, fino alla tutela dei beni artistici, monumentali e del patrimonio naturalistico). Quest’impegno non può prescindere dalla valorizzazione di una governance allargata - che presuppone un forte patto di collaborazione tra tutte le forze dell’ordine presenti sul territorio e tutti gli enti che lo governano - e da un coinvolgimento attivo dei cittadini, sia singolarmente, sia nelle associazioni che animano e qualificano la vita della città» sottolinea Giovanni Zinni, vicesindaco e assessore alla polizia locale e alla sicurezza.
Quali sono state le attività portate avanti dall’amministrazione comunale per implementare la sicurezza in città?
«Uno dei nostri obiettivi fondamentali è quello di riqualificare il corpo di polizia locale con nuove assunzioni e nuovi strumenti di controllo, di deterrenza e di verifica costante, non solo rispetto alle infrazioni, ma anche in termini di prevenzione e tutela del decoro urbano. In questo modo intendiamo contribuire al rafforzamento della rete delle forze dell’ordine sul territorio, che garantisce sicurezza, tutela e serenità ai cittadini.
Le azioni messe in atto finora in questo senso sono molteplici e sono parte di un percorso di ammodernamento ed efficientamento di ampio respiro: dall’allestimento della nuova control room negli uffici della polizia locale fino all’implementazione dell’organico della stessa polizia, che riceverà anche nuove dotazioni fondamentali per lo svolgimento delle proprie funzioni.
Il consiglio comunale di Ancona ha recentemente approvato il regolamento per la dotazione delle armi da sparo. Sono state inoltre attivate le procedure per l’assunzione di nuovi agenti ed è stata recentemente inaugurata una nuova centrale di videosorveglianza al comando».
Da quante telecamere è composto l’impianto di videosorveglianza e com’è strutturato?
«Il nuovo nucleo di videosorveglianza per il territorio comunale, realizzato dal comando della polizia locale e dall’assessorato alla sicurezza in collaborazione con l’assessorato ai servizi informatici, dispone attualmente di oltre 400 telecamere, che monitorano i principali luoghi della città e le vie di comunicazione più importanti.
La control room, che è stata realizzata grazie a un investimento di 200.000 euro e lavora assieme alla sala centrale operativa, permette di visualizzare in tempo reale tutte le telecamere della città e si trova nel comando della polizia locale di Ancona, più precisamente nella sala dove ha sede il Centro Operativo Comunale.
Gli apparecchi attivi sono di diversi tipi: telecamere OCR per la lettura delle targhe, installate nel perimetro del territorio comunale in tutte le vie di accesso, telecamere panoramiche (copertura a 180 gradi), telecamere brandeggianti (copertura a 360 gradi) e telecamere fisse. L’attuale strutturazione della centrale consente anche di prevedere un’ulteriore installazione di telecamere in un sistema integrato di sicurezza».
Qual è l’apporto della videosorveglianza nel mantenere la sicurezza in città e per quali finalità viene utilizzata?
«Con questo sistema si può monitorare il territorio in tempo reale e quindi è possibile garantire l’intervento tempestivo delle forze dell’ordine in caso di criticità. L’efficientamento tecnologico consente anche una maggiore possibilità di rintracciare elementi probatori per fatti illeciti».
Guardando al futuro, quali altri progetti metterete in campo sul fronte sicurezza?
«Alla base di tutti i progetti dedicati alla sicurezza della città si pone la necessità di garantire le giuste risorse umane e strumentali, in un’ottica di collaborazione interistituzionale, sia a livello di enti pubblici, sia a livello di forze dell’ordine.
In questo senso sottolineo l’importanza della nuova control room, che ci garantisce un sistema efficace ed efficiente di telecamere, e la nuova attività del reparto antidegrado della polizia locale, partita a novembre 2023, con controlli sul territorio comunale relativi all’osservanza del regolamento di polizia urbana, dell’ordinanza sull’alcol, delle norme sull’occupazione abusiva degli edifici pubblici».
La parola alla Polizia Locale
A monitorare le immagini riprese dalle telecamere (38 OCR per la lettura targhe, 12 panoramiche, 30 brandeggianti e 365 fisse, a cui si aggiungeranno entro l’anno altri 127 dispositivi) sono gli agenti della polizia locale guidata dal tenente colonnello Ivano Caglioti.
Come integrate l’impiego dei sistemi di videosorveglianza nella vostra attività operativa? Avete attivato qualche tipo di collaborazione anche con le altre forze dell’ordine?
«Il sistema di videosorveglianza è di vitale importanza e aiuto sia per l’attività delle forze dell’ordine statali, sia per la polizia locale, come deterrente ma anche come strumento per lo svolgimento di qualsiasi tipo di indagine (degrado, spaccio, atti vandalici, incidenti stradali), anche con attività di playback da remoto. Il circuito OCR, inoltre, consente la ricerca e visualizzazione di veicoli in tempo reale sui 38 varchi presenti nell’anello attorno alla città».
Quali sono le aree urbane dove l’utilizzo della videosorveglianza risulta più utile e perché? In base a quale criterio sono state individuate le aree in cui posizionare le telecamere?
«Il sistema copre praticamente tutto il territorio comunale: le vie principali di transito, pedonali e veicolari, le piazze, gli impianti sportivi, i parchi e le aree giochi e in particolar modo tutte quelle zone in cui, in periodi più o meno recenti, si sono verificati fatti di cronaca e per questo sono sottoposte a una maggiore attenzione».
In generale, come valutate la percezione della sicurezza da parte dei cittadini?
«Il nostro percorso operativo si basa sulla vicinanza con l’utenza, alla quale si intende garantire un senso di sicurezza e vivibilità degli spazi pubblici, patrimonio di tutti. I presidi del territorio non sono formali ma sostanziali, con una presenza garantita in quelle vie e in quelle zone che presentano maggiori criticità e originano per i residenti maggiori sensazioni di insicurezza».