Iacopo Rebecchi, assessore alla Polizia Locale di Mantova, legalità, agenda digitale, smart city, trasporti pubblici e Protezione Civile, conferma che il progetto è nato da una istanza diretta da parte della comunità. 517 le telecamere oggi presenti in totale sul territorio
Il progetto di videosorveglianza realizzato presso i Giardini Tazio Nuvolari, che si inserisce nella politica dell’Amministrazione comunale di Mantova per implementare la presenza di telecamere in tutti i quartieri e in tutti i parchi della città, ha contribuito a rendere sicuro questo spazio verde e a far scomparire il fenomeno dello spaccio di droga. Ora i Giardini Nuvolari sono tornati a essere un luogo di ritrovo per i cittadini mantovani, per le famiglie e gli anziani, che possono di nuovo recarvisi tranquillamente.
Ne abbiamo parlato con Iacopo Rebecchi, assessore alla Polizia Locale, legalità, agenda digitale, smart city, trasporti pubblici e protezione civile.
C’era stata una specifica richiesta in tal senso da parte della cittadinanza, è così?
«Sì, c’è stato un momento, tre anni fa, in cui era diventata palese la cattiva frequentazione dei Giardini. Da una parte erano diventati ritrovo di extracomunitari, e con questo non ci sarebbe nulla di male, dato che non per forza si trattava di persone che trasgredivano la legge, però la loro forte concentrazione in quella zona era anomala, in secondo luogo, all’interno del Giardino, il fenomeno del piccolo spaccio era molto diffuso. Queste due caratteristiche insieme avevano allontanato dal parco tutti i cittadini e anche chi era obbligato a percorrere la pista ciclabile che li attraversa lo faceva con grande attenzione e con un forte senso di paura. All’azione delle telecamere, unita al rinnovato sistema di illuminazione installato, si è poi aggiunto il lavoro portato avanti dall’Amministrazione con i centri di accoglienza dei profughi che hanno loro consigliato di non sostare in quella particolare zona, ovviamente parliamo di coloro che non avevano nulla a che fare con lo spaccio di stupefacenti. Tutto questo ha determinato una sostanziale modifica della percezione di pericolo in quel luogo, rendendolo più agibile e più sicuro».
La Città di Mantova, tra l’altro, lavorava già da tempo all’implementazione della videosorveglianza sul territorio?
«Esatto, attualmente infatti sono presenti ben 517 telecamere sul territorio comunale, via via installate in quei luoghi della città in cui non erano presenti e triplicandone il numero iniziale. Questo lavoro, messo in piedi in particolare negli ultimi cinque anni, ha reso la città più sicura per i cittadini, soprattutto per quelli più fragili come gli anziani, le donne e le famiglie, e ha consentito che una percentuale maggiore di reati venisse individuata grazie all’impiego della videosorveglianza».