Tecno World Group ha realizzato e brevettato una soluzione “in scatola” per la smart city, studiata ad hoc sia nel design che nei materiali, completamente modulare.
Facile da installare, la soluzione consta di un palo multifunzione alto fino a 6 metri, composto da moduli verticali all’interno o all’esterno dei quali, con specifiche staffe certificate, a seconda delle specifiche esigenze, è possibile installare cinque diverse tipologie di servizi: telecamere di videosorveglianza, wi-fi, illuminazione adattiva con corpi illuminati coordinati al design del palo, citofonia IP indirizzata sia forze dell’ordine (per chiamate di emergenza attivate tramite la pressione di un pulsante da parte del cittadino), sia all’ufficio del turismo locale, in caso di necessità di informazioni su servizi o culturali della zona.
La struttura rappresenta poi una vera e propria area welfare e di commodity tanto per il cittadino quanto per il turista: dotato di specifiche prese per la micro-mobilità, il palo permette infatti la ricarica di e-bike, monopattini elettrici, micro-macchine per i disabili, ma anche PC e telefono.
Oltre a questa serie di servizi, già inclusi nel prodotto, la struttura permette infinite personalizzazioni dalla sensoristica IoT al digital signage, utilizzato sia per la promozione commerciale che dei servizi al cittadino.
Il commento di Alberto Mandrile, fondatore e amministratore delegato di Tecno World Group
«Sono convinto che la parola “smart” sia ormai da un lato abusata e dall’altro sottovalutata per le potenzialità intrinseche al suo stesso concetto, che non va più concepito solo in chiave tecnologica. Quando si parla di tecnologie a servizio della sicurezza della città, dal mio punto di vista, non si può più prescindere da quel processo di digitalizzazione volto non solo alla safety fine a sé stessa, ma al miglioramento della qualità della vita dei cittadini grazie a valori di sostenibilità, vivibilità, attenzione all’ambiente e dinamismo economico. Un obiettivo concretamente raggiungibile solo laddove vi sia un progressivo aumento di “progetti multifunzione”, che vedano cioè l’integrazione in rete, in tutto o in parte, di tecnologie anche completamente diverse l’una dall’altra. Solo con la condivisione e la collaborazione tra pubblico e privato e la costruzione di una comune infrastruttura in cui sono coinvolti provider, pubblica amministrazione, soggetti privati, si potrà addivenire alla vera e propria digitalizzazione delle città e dei territori in chiave totalmente smart».